Arriva oggi la dichiarazione dell’assessore comunale Paolo Mazzini che forse interpreta l’idea di tanti cittadini. Comunque si pensi, va da sé che il continuo duello che dell’arma bianca non ha nulla perché tutto è tranne che elegante, tra il sindaco Bruno Valentini e il consigliere regionale Stefano Scaramelli, ha stancato. Stancato e forse anche stroncato, in qualche modo, il partito al quale entrambi appartengono. Una guerra fratricida che, comunque si pensi, arreca danno solo al Pd e diventa di cattivo gusto laddove non si legge un’opposizione vera che appartiene, appunto, al ruolo di una opposizione ma un rancore che non è costruttivo e comunque diventa solo una continua lista di offese, spesso sui social network, al limite dell’adolescenziale.
Nella dichiarazione Mazzini non fa riferimento ad alcun nome ma risulta facile l’accostamento con il consigliere regionale.
“Ritengo che le prospettive di sviluppo e la soluzione di alcuni problemi della nostra città non possano che passare attraverso un rapporto stretto e collaborativo con le istituzioni dei livelli superiori: Regione e Governo in primis – ha così dichiarato l’assessore Mazzini – . Su questioni come il Santa Maria della Scala o i rifiuti la dimensione della città e delle sue istanze è chiaramente superiore a quella fisica e amministrativa. Proprio per questo sono convinto che Siena e il suo territorio abbiano necessità di fare affidamento sui propri rappresentanti istituzionali, a tutti i livelli, in un quadro di leale e corretta collaborazione.Abbiamo di fronte tante sfide, su cui la città e l’Amministrazione Comunale sono impegnati in maniera incessante: la dialettica può essere comprensibile se rivolta al raggiungimento di obiettivi comuni, diventa incomprensibile e inutile se non si occupa dei problemi dei cittadini e del futuro di questa terra.
Per questo, chi ricopre ruoli istituzionali dovrebbe utilizzare un linguaggio consono, appropriato e moderato, e porsi in una condizione di dialogo proficuo con il proprio territorio di riferimento”.