Contradaiolo, tifoso della Robur, un professionista e senese, in queste ore Paolo Saracini è diventato virale sui social grazie ai suoi video. Le sue rime, che prendono in giro i protagonisti di questi tristi mesi di dpcm e pandemia covid, sono subito diventate popolari in città . La canzoni, cantate sulle note de “La guerra di Piero” e di “Hanno ucciso l’Uomo ragno”, non risparmiano nessuno: da Giani al ministro Azzolina, fino ad arrivare a Speranza e Conte, tutti oggetti della satira pungente di Paolo.
Paolo esordisce dicendo di capire la serietà del momento in cui si è trovato a dover cantare: “so perfettamente che l’argomento è serio, anzi serissimo; le mia canzoncine devono essere interpretate per quello che sono, un tentativo goliardico di far ridere in un momento di difficoltà ”. “L’idea mi è venuta mentre tornavo da pesca -spiega- e così ho buttato giù una strofa per fare due risate con gli amici. Quando ho notato che il pezzo aveva già riscontrato un discreto successo allora ho pensato di completare l’opera e pubblicarlo sui social network: la popolarità del brano è una cosa venuta in un secondo momento”.
Paolo Saracini ci parla infine della sua vena poetica: “queste sono cose che faccio da tempo, e chi mi conosce lo sa, ho composto rime sia in contrada che con giocatori e tifosi del Siena. Quello che mi preme sottolineare è che la mia intenzione è quella di non scadere mai nella volgarità eccessiva, e penso di esserci riuscito, ma di rimanere nei limiti della satira e del buon gusto. La mia indole è sempre stata quella di non prendersi mai troppo sul serio: secondo me il segreto della vita è quello di saper anche ridere delle situazioni”.
Emanuele GiorgiÂ