Durante la seduta del Consiglio Comunale di oggi, venerdì 9 febbraio, il vicesindaco e assessore all’urbanistica del comune di Siena, Michele Capitani, ha risposto all’interrogazione, presentata dal consigliere Massimo Castagnini del gruppo Castagnini Sindaco, in merito ai requisiti minimi di sicurezza (altezza) dei muri cittadini.
“L’altezza minima dei parapetti per la caduta dall’alto – ha spiegato Capitani – è disciplinata dal Decreto Ministeriale 236 del 1989 (‘Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche’), quale regolamento di attuazione della legge 23 del 1989. La Regione Toscana, inoltre, ha emanato un Regolamento nel 2009 che sostanzialmente conferma quanto previsto dalla normativa nazionale in materia di barriere architettoniche. In sostanza, l’altezza minima deve essere di un metro dal piano di calpestio e il parapetto non deve essere attraversabile da una sfera di dieci centimetri di diametro”.
“Il centro storico di Siena – ha evidenziato il vicesindaco – è frutto di una successione di interventi edilizi a prevalente matrice medievale, che hanno interessato anche le parti di pubblico accesso. In vari luoghi si possono trovare, quindi, situazioni di potenziale criticità legate all’altezza dei parapetti. Tuttavia la conoscenza da parte dei cittadini del proprio contesto storico costruito, fino ad oggi, ha limitato tale rischio. In più, c’è da aggiungere che trattandosi di patrimonio edilizio monumentale, ogni intervento è sottoposto all’alta sorveglianza e al nulla osta della soprintendenza locale e necessita di un’accurata valutazione e condivisione con le parti interessate (ad esempio le Contrade)”.
“Il Comune – ha proseguito Capitani – ha adottato già in varie zone alcune misure per limitare tali rischi o eliminarli, partendo da quei luoghi dove erano previsti interventi di manutenzione o, in alcuni casi, l’importanza delle funzioni richiedeva un intervento. È il caso ad esempio della Fortezza Medicea (dove tra l’altro il rischio era aggravato dalla grande altezza delle potenziali cadute), che ha visto realizzare un complessiva messa in sicurezza dei parapetti perimetrali interni ed esterni per il costo complessivo di trecentomila euro (negli anni dal 2017 al 2019). Anche in occasione della ristrutturazione delle Fonti di Pescaia per il Museo dell’Acqua sono state realizzate balaustre di protezione dei muri esistenti troppo bassi, e lo stesso è avvenuto per il Prato di Sant’Agostino, il vicolo di Diacceto e il ‘Giardino dei Profumi’ dentro a Porta Pispini, solo per citarne alcuni”.
“L’amministrazione – ha sottolineato il vicesindaco – ha avviato una ricognizione delle zone in cui si presenta la criticità legata all’altezza non opportuna dei manufatti esistenti, partendo dal centro storico e progressivamente spostandosi anche verso l’esterno della cinta muraria. Il criterio è quello di schedare le zone di maggior rischi in funzione di vari indicatori, quali: altezza attuale del parapetto dal piano di calpestio, profondità/spessore del parapetto, altezza di valle del parapetto, destinazione d’uso della zona (area verde, passaggio pedonale, fermata bus, scuole, etc), potenziale grado di affollamento. A ciascuno di questi parametri verrà attribuito un ‘peso’ e di conseguenza stilata un ordine di livello di rischio e conseguente priorità. In seguito potranno essere individuati degli interventi ‘tipologici’ e in conseguenza dei costi parametrici indicativi per poter programmare l’allocazione delle risorse di bilancio e conseguentemente programmare gli interventi”. “Data la conformazione della città – ha concluso Capitani – il lavoro di ricognizione, che è già iniziato, avrà un percorso non brevissimo, visto anche il coinvolgimento di più professionalità e più uffici, ognuno per le proprie competenze”.
Il consigliere Massimo Castagnini (Castagnini Sindaco), si è dichiarato “completamento soddisfatto. Sottolineo solo la mia esperienza di vita: spesso accade di vedere giovani di giorno e di notte sdraiati sul muro in piazza del Mercato, è qualcosa su cui porre massima attenzione e un aspetto da inserire fra le priorità dell’amministrazione”.
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