“Come rendere l’inserimento lavorativo possibile e sostenibile anche per quelle aziende che oggi lo vivono come un peso, quasi un’imposizione”: questa la sfida di Michele Vignali, presidente del consorzio di cooperative sociali Coob, lanciata nell’ambito del primo ciclo di incontri “Parliamo di inclusione: guida all’inserimento lavorativo”, che si è da poco concluso.
Il terzo evento, promosso dallo stesso Coob e dall’Università, ha visto il coinvolgimento sinergico di realtà profit e no-profit e ha posto al centro del dibattito la possibilità di rendere l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate non solo un dovere etico, ma una reale opportunità imprenditoriale.
“Durante i tavoli, sono emersi temi chiave per il futuro dell’inclusione lavorativa. Si è sottolineata l’importanza della formazione pre-inserimento, con la proposta di attivare laboratori pratici interni dove i dipendenti possano fungere da formatori, accelerando l’ambientamento e il successo degli inserimenti – spiegano dal Consorzio-. È stata ribadita la necessità di un incontro più diretto e operativo tra aziende e cooperative, superando il filtro dei Centri per l’Impiego, per garantire che le proposte di inserimento siano allineate alle reali mansioni disponibili. Le cooperative, in questo contesto, devono essere riconosciute dalle aziende come partner affidabili, in grado di offrire tutoraggio, chiarezza progettuale e flessibilità. Fondamentale, infine, il ruolo dell’Università come “ponte” tra saperi e bisogni reali. È emersa una forte volontà di creare spazi laboratoriali condivisi, stage e momenti di riflessione che preparino le nuove generazioni a leggere e gestire la complessità dell’inclusione”.
La professoressa Alessandra Viviani, delegata del rettore alle Politiche di inclusione ed equità dell’ateneo, ha evidenziato “l’impegno dell’ateneo nel collaborare con il terzo settore e le imprese per superare il termine inclusione e guardare a una piena integrazione”, spiega una nota.
La docente Claudia Faleri ha sottolineato, si legge ancora, “come queste giornate di confronto siano state un’occasione preziosa per studenti e studentesse in procinto di affacciarsi alla complessità del lavoro in un mondo così complesso e poliedrico. Un aspetto cruciale, ribadito dalla professoressa Alessandra Romano, è la necessità di formare futuri professionisti capaci di costruire percorsi di inserimento personalizzati e realmente efficaci”, si legge ancora.
Coob non si limita a promuovere l’inclusione lavorativa, ma si impegna a diffonderla nel tessuto produttivo locale attraverso la condivisione di buone pratiche.
Due esempi virtuosi sono stati portati da Sei Toscana e Cortesie Senesi. La dottoressa Daniela Fantacci, vicedirettore del gestore dei rifiuti, ha illustrato “come l’inclusività e la diversità siano parte integrante della cultura aziendale – recita il comunicato-, frutto di un impegno quotidiano e di una proficua collaborazione con il Consorzio Coob”.
David Sarri, titolare di Cortesie Senesi, “ha condiviso la sua esperienza di un’azienda nata nel 2017 che, dopo la pandemia, ha compreso l’importanza di mettere le persone al centro per migliorare la produttività e la soddisfazione – si spiega ancora-. Un recente tirocinio, ha raccontato Sarri, pur impiegato in mansioni di segreteria, ha dimostrato come un approccio etico e inclusivo si traduca in un valore aggiunto tangibile, capace di veicolare il messaggio positivo dell’azienda. E per far questo è bastata la cordialità di un sorriso e di un’accoglienza calorosa”.
Luigina Pierazzuoli, delegata agli Inserimenti lavorativi del Consorzio Coob, “ha espresso soddisfazione per come sono andati gli incontri territoriali perché se l’intento di Coob era promuovere una cultura condivisa dell’inserimento lavorativo avvicinando mondi e modalità diverse, mettendole in relazione, facendo rete forse ci siamo riusciti. Ci siamo fatti conoscere come Consorzio ma anche noi abbiamo conosciuto ancor meglio realtà che vanno dagli enti invianti alle aziende di grandi o medie dimensioni, alle associazioni di categoria fino al mondo universitario. Abbiamo incrociato le nostre pratiche di inserimento con i bisogni e le difficoltà nell’attivarli per capire che lavoro e inclusione sono un binomio possibile.
Un ringraziamento particolare alle aziende presenti: Sei Toscana e Cortesi Senesi, Etruria Retail, GSK, Penny Market Italia, Musei Nazionali di Siena.
L’evento si è svolto con il patrocinio delle associazioni di categoria: Confindustria, CNA, Confesercenti Siena e Confcommercio Siena.