Parte “Diritti in campo”: ecco le iniziative contro le discriminazioni sessuali

Era il 2003 quando uscì il celeberrimo album dei Black Eyed Peas “Elephunk”, contente il grande successo Where is the love?: un vero e proprio inno contro l’odio e la discriminazione, utilizzato persino dal presidente degli USA, Joe Biden, durante la campagna elettorale del 2020. Proprio in occasione della giornata internazionale contro le discriminazioni sessuali, le note del gruppo americano riecheggiano nelle nostre orecchie, e la città di Siena non si sente di certo esclusa.

“Sogniamo un mondo di inclusione, un mondo di unione!”: ha aperto così la presidente del Movimento pansessuale di Siena, Greta Sartarelli, che oggi ha presentato in Provincia, insieme ai Comuni della rete Re.A.Dy, il progetto “Diritti in campo – liberiamo il mondo dall’odio”: un insieme di iniziative per veicolare il messaggio di unione e contro ogni tipo di discriminazione.

“Nei prossimi giorni ci saranno tanti vari eventi – spiega Greta Sartarelli -, e cercheremo di toccare più contesti possibili, come per esempio, la scuola, la politica e lo sport. Non è facile spiegare e soprattutto arrivare ad avere una normalità, che ci permetta di vivere in sintonia con tutti, senza la paura di esprimersi”.

Da oggi in poi, infatti, partiranno gli eventi, ai quali hanno aderito la Provincia di Siena e 15 Comuni, che hanno issato tutti la bandiera arcobaleno nelle proprie sedi. Importante, anche, lo spazio dedicato allo sport: sarà organizzato, infatti, un torneo di pallavolo e 3 incontri formativi.Spesso, sono i piccoli gesti che fanno la differenza, come il casco arcobaleno di Lewis Hamilton indossato nel mondiale di Formula 1 del 2021, o la fascia da capitano arcobaleno messa al braccio dal portiere tedesco Manuel Neuer durante i mondiali del 2022.

“Lo sport è un grande veicolo di comunicazione e di insegnamento – conclude Greta Sartarelli -, per questo abbiamo deciso di mirare la nostra attenzione a quell’ambito e speriamo veramente di poter vivere quel senso di unione e di normalità”.

Pietro Federici