“Passioni in Campo”, via alla mostra di Giovanni Gasparro, autore del Drappellone del 2 luglio

“Passioni in Campo”: è il titolo della mostra di Giovanni Gasparro, tra i maggiori autori contemporanei e stato selezionato come pittore del Drappellone del Palio del 2 luglio 2024, dedicato alla Madonna di Provenzano. Per l’occasione il Comune di Siena ha curato la realizzazione di una mostra sul pittore barese e la sua versatile arte, al fine di valorizzarne il profondo contenuto. L’esposizione, in programma fino al 7 luglio, si sviluppa su tre sedi: quella principale dei Magazzini del Sale (Palazzo Pubblico), Palazzo Sansedoni e la Collegiata di Santa Maria in Provenzano. L’iniziativa nasce con lo scopo di svelare un nuovo modo di rappresentare il divino. Gasparro, ispirandosi alla pittura realista di artisti del calibro di Caravaggio e Guercino, ha il merito di rinnovare la pittura sacra con un’interpretazione assolutamente personale e appassionata. 

È per me un grande onore ed un grande piacere inaugurare la mostra di Giovanni Gasparro, un artista che ammiro profondamente e personalmente, tanto da averlo scelto senza esitazione per realizzare il drappellone del Palio di luglio – ha spiegato il sindaco di Siena Nicoletta Fabio – L’esposizione, oltre che ai Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico, si svilupperà anche all’interno di Palazzo Sansedoni e nella Collegiata di Santa Maria in Provenzano, dove forse avrete già ammirato le due opere di Gasparro lì conservate. Una mostra diffusa quindi, che permette di creare un percorso fisico e ideale nella rappresentazione che Gasparro fa del divino, e del suo legame con il mondo terreno. Guardare questa mostra ci porta a riflettere sulla misura in cui l’arte contemporanea può esprimersi sulla religione e sulla spiritualità, e ci proietta in un tempo ‘senza tempo’”. 

Gasparro è infatti un artista assolutamente contemporaneo ed attuale – ha aggiunto il sindaco Fabio – con uno stile personalissimo che rimanda addirittura ad una dimensione surreale, onirica, ma che si muove all’interno di un contesto iconografico che è quello, anch’esso assolutamente riconoscibile, della grande tradizione cristiana. Vi lascio dunque a questa straordinaria mostra, ringraziandovi della vostra presenza qui, oggi, e vi invito ad osservare le opere pensando a quanto lo scarto fra il sacro e il contemporaneo sia talvolta davvero labile”. 

Fondazione Mps sostiene le attività che animano la vita culturale della città, ragione per cui siamo particolarmente lieti di far parte di un progetto espositivo dove la sinergia tra enti accresce la realizzazione di un’offerta culturale dinamica, come in questo caso – ha sottolineato il presidente della Fondazione Monte dei Paschi Carlo Rossi – È consuetudine per la Fondazione Mps accogliere all’interno del percorso museale di Palazzo Sansedoni alcune opere degli artisti autori del Palio ma, “Passioni in Campo” , che si è avvalsa della consulenza scientifica di Vernice Progetti Culturali, consente una visione ben più ampia dell’arte del pittore protagonista”. 

Per quanto riguarda le opere esposte a Palazzo Sansedoni – prosegue Rossi – ritroviamo un sottile legame con l’ ambiente artistico che le custodisce: si tratta, infatti, di due specchiere dipinte che ben si contestualizzano nell’ambito della nostra sede storica, dove sono presenti delle porte dipinte a specchio e un piccolo dipinto su onice. Siamo fiduciosi che i visitatori apprezzeranno l’idea di ammirare non solo le pitture dell’artista Gasparro, ma anche le prestigiose e significative sedi che le ospitano”. 

A Siena mi sono sentito subito ben accolto – ha aggiunto il pittore Giovanni Gasparro – per questo ho cercato di svolgere tutto con estremo rigore, nel rispetto delle tradizioni e della storia di questa città. Il profondo rispetto che provo per Siena l’ho voluto manifestare sia nel Palio dedicato alla Madonna di Provenzano che nel Palio dei Cittini e credo che la città lo stia percependo. Ringrazio il Sindaco Fabio per la sue scelta e per la fiducia che ha riposto in me, in un certo senso dopo le opere donate alla Collegiata di Provenzano questo momento rappresenta per me la chiusura di un cerchio”.