Per Charles Leclerc Patrizio Fiumati è stato come un amuleto vivente: dopo il gp di Formula uno di Imola, dove il pilota si era posizionato terzo, il bimbo perugino di dieci anni gli aveva detto di stare tranquillo, sapeva che la Ferrari del monegasco sarebbe arrivata prima a Montecarlo. Così è stato e Leclerc ha voluto riabbracciare il bimbo a Maranello, visto che aveva profetizzato quanto sarebbe accaduto poi nel Principato. Per il bambino è stato un sogno avveratosi due volte: aveva già incontrato il suo idolo prima della corsa in Emilia ed adesso lo ha rivisto a Maranello, nella casa del Cavallino. “Era stata la mia promessa: se si fosse impegnato a scuola gli avrei fatto incontrare Charles”, ha detto il senese Giovanni Gravili de I nodi di amore. La sua associazione aiuta il piccolo – e la sua famiglia – da due anni, da quando gli fu diagnosticata la sindrome di Pans-Pandas. “A seguirlo – spiega Gravili – è la professoressa Fernanda Falcini, che ha lavorato al Meyer e che adesso è in pensione. E con lei c’è anche il dottor Alberto Spalice, dell’Umberto I di Roma”. E prosegue: “Come abbiamo incontrato Leclerc? Conosco bene sia il vice presidente della Fondazione Agnelli che il preparatore atletico del pilota. I genitori erano al settimo cielo”
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