Nasce il “Piano città di Siena tra Comune e Demanio. Lo ha deliberato questa mattina la giunta comunale. L’obiettivo è ridefinire la visione del patrimonio immobiliare pubblico.
“Di fatto – spiega l’assessore Capitani che ha proposto la delibera – con questo accordo ‘restituiamo’ alla comunità, grazie al patto con il Demanio, un patrimonio immobiliare che al momento non è a disposizione, valorizzandone le peculiarità storico-culturali per soluzioni innovative e sostenibili. Intendiamo in questo modo dare il via a un percorso di recupero concreto di questi spazi. L’accordo sarà aperto anche ad altre istituzioni o a soggetti privati che vorranno condividere progettualità sugli immobili di loro proprietà, l’elenco degli immobili individuati è infatti in evoluzione. Il comune di Siena è la prima amministrazione in Toscana a sottoscrivere questo patto con l’agenzia del Demanio”.
“L’accordo prevede, come si legge nella delibera, iniziative di razionalizzazione, valorizzazione, riqualificazione e rigenerazione relative al patrimonio immobiliare pubblico nel comune di Siena – scrive Palazzo pubblico -. In particolare, l’intesa fra l’amministrazione comunale e l’Agenzia del Demanio punta al riuso e alla rifunzionalizzazione di beni parzialmente utilizzati o in disuso da anni per rispondere al meglio alle esigenze delle amministrazioni e dei cittadini. L’iniziativa rientra nella promozione dell’Agenzia del Demanio rispetto a un nuovo modello di approccio gestionale che prende il nome di “Piano Città degli Immobili pubblici”, sottoscritto anche in altri comuni italiani”.
“Le parti – si legge ancora nello schema di accordo – intendono avviare le interlocuzioni per definire la destinazione ottimale per le istituzioni-amministrazioni interessate e per il territorio di Siena, di alcuni immobili, parzialmente inutilizzati e/o in disuso, ovvero da inserire in un più vasto piano di razionalizzazione, in un’ottica di massima sinergia ed efficienza nella finalizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, nell’ambito di un piano complessivo che metta a sistema immobili pubblici disponibili e fabbisogni da soddisfare, tenuto conto anche degli impatti sociali, ambientali e di rigenerazione complessiva delle diverse aree interessate di Siena, con particolare riguardo ai siti di interesse culturale per individuare le forme di valorizzazione più idonee alla fruizione degli stessi alla cittadinanza”.
I primi immobili da valorizzare sono stati già individuati. Si tratta di un primissimo elenco che potrà essere aggiornato: carcere in via dei Pispini; ex convento Santa Chiara; sede Ute e direzione provinciale Tesoro Vico Alto; terreni Fontebranda in strada delle Grotte; terreno strada Grotte di Pescaia; Palazzo Piccolomini; Mura di Siena; ex Monastero del Carmine; palazzo Marsili Libelli; ex rifugio antiaereo di Camollia; ex rifugio antiaereo di piazzetta Due Porte; ex rifugio antiaereo dell’Alberino; ex rifugio antiaereo di Salicotto; ex rifugio antiaereo di Sant’Agostino; ex rifugio antiaereo di piazzetta della Selva; ex rifugio antiaereo Fortezza Medicea; ex rifugio antiaereo di piazza Matteotti; magazzino Salicotto; magazzino San Miniato; fabbricato ex Etruria; immobile denominato podere Palazzetto; appartamento località Costalpino; terreno località Ravacciano.
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