L’officina trasfusionale delle Scotte processerà il sangue proveniente dalle donazioni effettuate all’ospedale di Nottola, Campostaggia, Grosseto ed Arezzo. Lo annuncia l’ospedale in un comunicato.
“Questa collaborazione tra aziende sanitarie e l’attività dell’officina trasfusionale consentiranno, nel breve periodo, anche di far fronte alle periodiche carenze di sangue e di emocomponenti che si verificano soprattutto durante il periodo estivo”, assicura Simone Bezzini, assessore regionale alla Salute che aggiunge “unire le forze in sanità permette di raggiungere insieme risultati importanti, di fare sistema e di garantire al cittadino risposte concrete, soprattutto nell’ambito della donazione del sangue dove possiamo contare sulla grande generosità dei donatori e su un’organizzazione che fa arrivare il sangue dal donatore al ricevente, con un sistema che assicura la tracciabilità nei 30 anni successivi, da un estremo all’altro del processo trasfusionale, a garanzia della sicurezza dei percorsi di donazione”.
L’officina trasfusionale delle Scotte è polo di lavorazione del sangue intero e degli emocomponenti (produzione di primo e secondo livello) raccolti nei servizi trasfusionali di tutto il territorio di Siena, Arezzo e Grosseto. Inoltre, effettua la validazione biologica (test sierologici e di biologia molecolare), la qualificazione immuno-ematologica ed i controlli di qualità sui prodotti lavorati.
“Si tratta dell’avvio di un percorso importante – spiega Antonio Barretta, direttore generale dell’Aou Senese –: a regime, porterà alla lavorazione di circa 60mila unità di emocomponenti, in un’ottica di collaborazione di area vasta perché tutto il sangue donato sarà lavorato e processato alle Scotte di Siena e sarà poi restituito ai diversi ospedali del territorio in base al fabbisogno” Non solo però, Barretta fa sapere che: “una volta giunti a regime, una quota parte del sangue sarà custodita nell’officina trasfusionale e sarà messa a disposizione di tutti gli ospedali della nostra area vasta in caso di necessità”
“In pratica – aggiunge Giuseppe Marotta, direttore del Dipartimento innovazione, sperimentazione e ricerca clinica e traslazionale dell’Aou senese –, l’officina funzionerà da banca per l’area vasta con distribuzione degli emocomponenti lavorati, cioè emazie concentrate, plasma e piastrine, alle strutture trasfusionali afferenti alla stessa area e conferimento del plasma all’industria convenzionata per la lavorazione industriale. Questo percorso, i cui aspetti tecnici sono curati dal dottor Simone Pozzessere, – conclude Marotta – garantisce un’elevata sicurezza nei processi di lavorazione, dalla raccolta al frazionamento del sangue, e prodotti ad elevato standard. Doveroso ringraziare le direzioni aziendali e tutte le figure professionali della nostra azienda e dei presidi dell’Aasl sudest e tutte le associazioni di donatori di sangue e dei gruppi donatori delle Contrade, che hanno creduto e lavorato per questo importante progetto”
“Con questa operazione coordinata tra Asl e Aou– commenta Antonio D’Urso, direttore generale dell’Asl Toscana sud est – si realizza un’importante sinergia per la lavorazione del sangue donato, portando a compimento un percorso avviato con la delibera 1235/2012 della giunta regionale. L’Officina realizzerà le funzioni di lavorazione del sangue raccolto e di test di qualità finora eseguite nei singoli ospedali, consentendo così alle stesse strutture di effettuare la raccolta del sangue e soprattutto la medicina trasfusionale a supporto dei pazienti ricoverati. I nostri centri raccolgono nelle province di Arezzo, Grosseto e Siena circa 45mila donazioni all’anno, questa collaborazione avrà ricadute positive su tutti gli ospedali del territorio, che avranno la possibilità di concentrare le proprie forze e risorse sulle attività a diretto contatto con i cittadini”.
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