La rappresentanza sindacale di Paycare e i lavoratori dell’azienda non prenderanno parte al tavolo del 15 ottobre che il comune ha organizzato per fare il punto della situazione su occupazione, futuro e prospettive a Siena.
Fin qui è tutto chiaro, poi però la situazione rischia di diventare ingarbugliata. All’incontro organizzato da palazzo pubblico martedì infatti è prevista solo la presenza delle aziende del territorio. All’appello non figurano le organizzazioni sindacali, tant’è che qualche giorno la ‘triplice’ chiese il motivo della mancata convocazione. E a quanto si apprende l’idea di palazzo pubblico non sarebbe cambiata negli ultimi giorni. La presa di posizione del rsu sarebbe finalizzata a chiedere maggiore chiarezza al Comune, sia in merito alla vertenza che a un coinvolgimento di sigle e lavoratori.
“Siamo a scrivere queste righe per ribadire l’amarezza dei dipendenti Paycare trovatosi loro malgrado di fronte a una nuova situazione che va ancora a ledere la già pericolante situazione dei ragazzi”, si legge. “Veniamo ad apprendere che il tavolo del 15 ottobre pensato dall’amministrazione comunale, ed inizialmente paventato come un aiuto diretto, ai suddetti lavoratori è stato pensato altresì per una visione generale a livello di impiego anche per altre aziende diverse dalla nostra”.
“L’amarezza si fa sentire visto che il tempo stringe e non si vede all orizzonte una soluzione di nessun tipo al problema delle trentasette famiglie coinvolte – continua il testo-. Siamo pertanto a render noto che non parteciperemo a tale tavolo e chiediamo al nostro segretario Fim Giuseppe Cesarano di non partecipare in quanto a parer nostro il tavolo ha preso un’altra finalità !! Ribadiamo il disagio della nostra situazione rispetto ad altre realtà del territorio, che hanno difficoltà si ma non probabilmente con la necessita di un’immediata soluzione”.
Di qui la richiesta al comune di “un celere incontro solo ed esclusivamente per parlare” di Paycare, “senza nessun tipo di arroganza nel volere avere la precedenza rispetto ad altre realtà del territorio”. La chiosa: “Il problema ora è purtroppo diventato di imminente definizione e c’è bisogno di una risposta forte e chiara dal sindaco e le istituzioni”.