Nei primi tre mesi del 2025, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, aumentano i casi di adescamento online (+27%) e di sextortion (+59%), diminuiscono quelli di revenge porn (-79%). Nello stesso arco di tempo, cresce anche il numero delle persone arrestate (118, il 293% in più) e di quelle denunciate (427, il 53% in più), con oltre 370 perquisizioni delegate (+28%) nei confronti di soggetti dediti alla produzione, alla detenzione e allo scambio di materiale pedopornografico.
Sono alcuni dei dati contenuti nel Report diffuso dalla Polizia postale e per la sicurezza cibernetica in occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia.
Nel 2024 i siti monitorati erano stati oltre 42mila, il 48,9% in più dell’anno precedente, di cui 2.775 resi irraggiungibili e inseriti nella ‘black list’: il numero complessivo di casi trattati era salito a 2.828 (+4,6%), quello delle persone arrestate a 147 (+36,1%), quello delle perquisizioni a 986 (+6,3%).
ADESCAMENTO ONLINE
Tra il gennaio e il marzo di quest’anno, l’’adescamento in rete si conferma una delle minacce più insidiose per bambini e adolescenti: si osserva una diminuzione dei casi che coinvolgono vittime di età compresa tra 0 e 9 anni, così come una lieve riduzione per la fascia 10-13 anni (-16%). Al contrario, i casi che riguardano vittime tra i 14 e i 16 anni aumentano in modo significativo (+113%). Nel 2024, il numero complessivo dei casi trattati era stato di 374, un dato leggermente superiore ai 353 del 2023, che può essere interpretato come “il frutto di un’intensificazione delle attività di prevenzione e educazione”. L’adescamento online infatti è “un fenomeno che si sviluppa e si manifesta nelle piattaforme digitali sempre più precocemente utilizzate da bambini e ragazzi come i social network, le app di messaggistica istantanea e, più recentemente i videogiochi online, luoghi virtuali adatti per ‘predatori’ pronti ad usare tecniche di manipolazione affettiva per ottenere immagini sessuali, video e addirittura incontri reali con potenziali vittime”.
SEXTORTION
L’analisi dei dati relativi agli anni 2023 e 2024 mostra una sostanziale stabilità nel numero complessivo dei casi trattati, da 137 nel 2023 a 130 nel 2024. Nel primo trimestre di quest’anno, i casi sono invece cresciuti da 29 a 46 rispetto a un anno fa. Non si registrano casi per la fascia 0-9 anni, mentre si osserva un incremento significativo per le vittime di età compresa tra 10 e 13 anni (+200%) e un aumento più contenuto per la fascia 14-17 anni (+48%). La sextortion continua a rappresentare “una delle minacce più insidiose e devastanti per i minori nel panorama dei crimini online”. L’intensa attività del Cncpo (il Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online) ha portato a smascherare numerosi network di sfruttamento, dimostrando come dietro molti casi di sextortion ci siano organizzazioni criminali con strategie ben strutturate e finalizzate all’estorsione su larga scala.
REVENGE PORN
I casi trattati sono passati da 29 del 2023 ai 42 nel 2024, con una crescita del 45% che indica una maggiore diffusione del fenomeno, ma al tempo stesso “testimonia l’efficacia del lavoro del Cncpo, che attraverso monitoraggi sempre più capillari e una crescente sensibilizzazione ha portato a un aumento delle denunce e degli interventi”. Nel primo trimestre 2025, i dati relativi alla diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti con vittime minori scendono dai 14 dell’anno scorso a 3: due riguardano la fascia d’età 14-17 anni, uno la fascia 0-9 anni.
PREVENZIONE
Significativo l’impegno anche sul fronte della prevenzione sui temi dei rischi e pericoli del web, con le campagne di prevenzione e formazione che nei primi mesi del 2025 hanno coinvolto oltre 164mila studenti, 2.900 genitori e più di 10mila insegnanti. Tra le tante iniziative sul tema, la mostra itinerante fotografica “SuperEroi”, che racconta il delicato lavoro degli operatori impegnati nel contrasto alla pedopornografia online, già visitata da oltre 16mila persone, di cui 4.200 studenti. Incessante è l’impegno e la collaborazione, anche attraverso l’invio di formatori della postale, scambi informativi e costituzione di task force investigative, per il potenziamento della cooperazione internazionale tra i Paesi coinvolti nel contrasto di questi gravi crimini.