Pedopornografia, 1100 denunciati nel 2023. Dall’intelligenza artificiale all’abuso in streaming: l’orrore è online

polizia postale

Sono state più di 1100 nel 2023 in Italia le persone identificate e denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale ai danni di minori. A comunicarlo è la polizia postale che ha diffuso i dati oggi, in occasione della giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia.

Nello scorso anno sono stati 28355 i siti analizzati, di cui 2800 inseriti nella black list delle pagine online che contengono rappresentazioni di sfruttamento sessuale di minori. Risultano in aumento le estorsioni sessuali (137 casi), ed è in lieve calo il fenomeno dell’adescamento online (353 casi) che riguarda soprattutto la fascia d’età 10-13 anni.

“I pedofili agganciano i bambini sui videogiochi divenuti popolari attraverso app di gioco scaricabili su cellulari e consolle agili e sui social network, per poi spostarsi su app. Gli adescatori tendono poi a spostarsi su app di messaggistica con crittografia end-to-end – spiega la polizia postale in un dossier – progressivamente si avvicinano a temi sessuali e inducono la vittima a produrre e condividere immagini intime, autoprodotte, si assicurano che i cellulari non siano controllati dai genitori, incitano alla segretezza dei contatti, promettono esattamente quello che i bambini e i ragazzi vogliono, l’ultima skin del videogioco preferito o il provino per una serie televisiva”.

L’intelligenza artificiale, evidenzia il dossier, “può essere utilizzata per agevolare condotte di adescamento online, revenge porn e sextortion”. In particolare, “la capacità di generare messaggi su misura per il tipo di interlocutore può essere sfruttata dai malintenzionati per aumentare le possibilità di interazione con le loro vittime”. Poi c’è la possibilità di colmare il gap generazionale, “originando messaggi realistici come se fossero scritti da minorenni”, oltre che per creare e manipolare immagini.

La nuova frontiera dell’orrore è la ‘live streaming child abuse’, lo sfruttamento sessuale di minori a distanza,on demand. La polizia postale gli dedica un paragrafo specifico, nell’elenco delle principali minacce online per bambini e adolescenti. Pagando poche decine di euro (anche 20-30 euro)si può comprare la possibilità di dirigere via webcam, in diretta, gli abusi commessi su bambini che si trovano in Paesi, fra cui le Filippine, dove la legge non tutela adeguatamente i minori

Fra le nuove minacce anche le ‘challenge’, le prove di coraggio, con sfide al limite che vengono filmate coi cellulari per poi essere postate in rete per guadagnare popolarità. Si stanno diffondendo gruppi chiusi di messaggistica, popolati da migliaia di utenti sconosciuti, in cui circola e si concorre a far circolare materiale impressionante: da esecuzioni capitali a incidenti mortali, dalle violenze sessuali fino alla pedopornografia e alle torture, segnala il dossier della Polizia postale, secondo il quale sono coinvolti anche bambini sotto i 12 anni.