“Nel senese il numero medio di pazienti seguiti da un singolo medico di famiglia è andato aumentando nell’arco di pochi anni, nel 2012 ogni medico aveva in carico 1142 persone, nel 2020 siamo giunti a 1297″. A dirlo sono Spi-Cgil, Fnp Cisl e Uilp-Uil, il Cupla, coordinamento dei pensionati di Confesercenti, Confcommercio, Cna, Confartigianato, Cia e Coldiretti.
“I medici attivi sono passati da 207 nel 2012 ai solo 180 del 2020, in una provincia dove l’incidenza della popolazione anziana è alta e dove pertanto servirebbero maggiori sostegni assistenziali”, fanno sapere. Le organizzazioni hanno promosso una proposta da illustrare all’Assessore regionale al diritto alla salute e sanità Bezzini “per arrestare la lenta ma costante diminuzione del numero dei medici di medicina generale presenti nei vari Comuni”, si legge in una nota.
“I pensionati propongono di introdurre il vincolo di dichiarare sempre ‘zona carente’ l’ambito che vede la cessazione di un medico di famiglia e dunque l’obbligo della sua sostituzione con un nuovo dottore, diversamente non sarà più data la possibilità ai cittadini di far valere il diritto alla libera scelta del professionista, cioè di scegliere un sanitario di fiducia cui affidare la propria salute come stabilito dalla legge”, continua il testo.
“Ci auspichiamo di trovare una positiva accoglienza da parte della Regione Toscana – concludono i sindacati dei pensionati – e in tal modo poter modificare nel più breve termine possibile la procedura dei subentri dei medici che andranno in pensione garantendo una maggiore assistenza sanitaria per tutti i cittadini”.