Aveva falsificato il permesso di soggiorno per poter ottenere un lavoro in un’azienda vitivinicola. Così sono scattate le manette per un giovane pakistano da parte dei carabinieri.
Prosegue infatti la campagna di controlli da parte dei Carabinieri del comando provinciale di Siena, diretti dal colonnello Giorgio Manca, a tutela dei lavoratori e della popolazione.
I militari di Castellina in Chianti e Monteriggioni, hanno eseguito una serie di controlli anti-caporalato presso alcune aziende vitivinicole, identificando circa 40 lavoratori impiegati nel settore.
Tali controlli hanno permesso di rintracciare un cittadino di origine pakistana di 23 anni residente a Firenze che, per ottenere un regolare contratto di lavoro da una nota azienda del Chianti, aveva presentato un permesso di soggiorno falso.
I militari della compagnia di Poggibonsi, accertate le generalità dei lavoratori, hanno proceduto a verificare sia i documenti di soggiorno che i contratti di lavoro, rilevando, mediante una serie di controlli incrociati,
che il permesso di soggiorno del pakistano risultava essere scaduto da un paio di anni e non rinnovato per mancanza dei requisiti.
Il giovane è stato arrestato perciò per il reato di “falsificazione di permesso di soggiorno”. Già oggi, con l’udienza di convalida, l’autorità giudiziaria dovrà decidere sull’espulsione del giovane.
Intanto però, il lavoro dei militari degli uomini dell’Arma non si è esaurito con l’arresto dell’uomo, ma prosegue per ricostruire le dinamiche di assunzione dei lavoratori extracomunitari ed quello ancora più complesso del mercato
nero dei documenti falsi o falsificati. Nelle prossime settimane, in tutta la provincia di Siena, gli uomini
dell’Arma saranno impegnati in ulteriori mirati controlli finalizzati a verificare il rispetto delle procedure di lavorazione degli alimenti, che il rispetto della normativa dei lavoratori.