Maltrattamenti, pugni, persecuzioni e pedinamenti. Per tre anni ha sottoposto la compagna a ripetute condotte persecutorie e vessatorie, sia fisiche che psicologiche, terminate solo grazie all’intervento della polizia.
Gli investigatori della squadra mobile della Questura di Siena hanno eseguito la misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Siena, su richiesta del PM Menicucci, nei confronti di M.A, un 35enne italiano, commerciante, senza precedenti, con divieto di avvicinarsi alla compagna, anche lei italiana e residente a Siena.
La donna ha deciso di rivolgersi alla polizia ed ha raccontato di continui maltrattamenti, di liti furibonde per l’eccessiva gelosia del marito e di vere e proprie aggressioni, durante le quali è stata presa anche a pugni. Come riferiscono gli agenti una volta l’uomo l’ha afferrata, tappandole la bocca e il naso con la mano, fino a farle mancare il respiro.
Dopo che la vittima ha trovato il coraggio di lasciarlo, l’uomo ha iniziato a perseguitarla, telefonandole insistentemente, anche più volte durante la stessa giornata, appostandosi vicino all’abitazione, sua e dei genitori di lei, facendo improvvise incursioni sul post di lavoro. L’ha pedinata, poi seguita quando si spostava a bordo della propria autovettura, fino a spingersi a contattare ripetutamente la madre e altre persone a lei vicine, affinché intercedessero, per suo conto, con la donna. Come raccontano dalla polizia a luglio del 2019 la follia dell’uomo si è spinta oltre: quando i due viaggiavano a bordo della sua autovettura, a causa di una lite, l’uomo ha accelerato repentinamente, compiendo manovre spericolate, minacciando di schiantarsi con il veicolo per morire entrambi.
La situazione ha portato la vittima ad un perdurante stato di paura, tanto da costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita, a non uscire di casa per timore di incontrarlo e cambiare addirittura abitazione, trasferendosi a casa della madre. Le indagini, svolte dai poliziotti della Squadra Mobile di Siena, coordinate dalla Procura della Repubblica di Siena, hanno trovato conferme e riscontri rispetto a quanto raccontato dalla donna, culminando nell’emissione della misura cautelare.