Covid-19, Giovanni Mazzini: “Ecco perché è simile alla peste nera”

“Io insegno alla Ies Aborad un corso in inglese che si chiama Black death and it’s aftermath. Agli studenti americani insegniamo che cos’era l’Europa dopo l’anno mille, quale era la situazione quando è arrivata la peste nera, che cosa è accaduto dopo con la crisi del tardo Medioevo“. A parlare è Giovanni Mazzini, docente alla Ies Abroad di Siena – un istituto specializzato per l”educazione internazionale’ degli studenti statunitensi-, ad ora il suo corso si volge in modalità telematica e fa lezione ai suoi studenti che si trovano negli Usa.

“Le mie lezioni insegnano a questi ragazzi una realtà per loro sconosciuta, misteriosa e mistica – spiega Mazzini-. Noi europei ne sentiamo ancora l’influenza, sentiamo da italiani l’influenza delle opere di Dante, di Boccaccio, di Petrarca, degli affreschi del Lorenzetti. Studiare la peste nera ci permette di capire cosa potrebbe succedere oggi,fu un evento ‘spartiacque’ nel mondo: segno la fine del feudalesimo, da lì iniziarono le divisioni religiose in Occidente“, dice Mazzini che poi ha elencato le somiglianze tra la situazione odierna e quella del’300.

“Innanzitutto l’origine comune del contagio: la peste arrivo dalla Cina,nel continente e in Italia fu portata dai mercanti genovesi e veneziani che fuggirono da Caffa, un città della Crimea , assediata dai mongoli”. afferma Mazzini che ricorda che il contagio fu diffuso da asintomatici anche nella pandemia che sconvolse in medioevo. “Inoltre ci sono similitudini anche nel collasso economico che ci fu nel’300 e che si sta creando adesso e anche nelle tensioni sociali che esplosero come le jacqueries o la rivolta che ci fu nella contrada del Bruco, a Siena”.

Giovanni Mazzini sarà inoltre con noi il giovedì per raccontarci cosa è stata la peste nera per Siena e per il mondo di allora

di seguito l’intervista completa