Scritte volgari, danni ai giochi, escrementi e vomito (nonostante i bagni pubblici a pochi metri che, putroppo, va detto: sono sempre chiusi), cestini dell’immondizia che straripano e che sembrano invisibili per chi dovrebbe occuparsene. E’ questo lo stato in cui verte piazza San Francesco, uno dei luoghi più frequentati dai bambini senesi in ogni periodo dell’anno e non solo da quelli che frequentano la scuola di Savina Petrilli che, ricordiamo, usa quello spazio per far giocare i piccoli studenti nelle ore ricreative.
A lanciare l’allarme sono i genitori, i nonni e tutti quelli che accompagnano i bambini a vivere delle sane ore all’aperto e che vorrebbero, quanto meno, che queste potessero essere trascorse in un luogo idoneo e pulito.
Più di una volta il gruppo di genitori ha contattato Sei Toscana per richiedere una pulizia e lo svuotamento dei cestini più frequente.
Sono proprio loro, mamme, padri, nonne e nonni che si rimboccano le maniche e, preso atto della situazione, ogni mattina puliscono l’area in cui i loro bambini giocano. Armati di guanti, svuotano i cestini, raccolgono l’immondizia da terra e un nonno, ieri mattina, ha pulito la statua di Savina Petrilli, vergognosamente imbrattata.
Anche le suore del convento lamentano disagi, concentrati più nelle ore notturne che durante il giorno, quando la piazza diviene luogo di ritrovo per comitive di giovani. Sono stati danneggiati i giochi dei bambini, le panchine vengono trasportate sullo scivolo e gli schiamazzi proseguono fino a tarda notte. I carabinieri (dirimpettai della scuola, essendo la caserma dalla parte opposta della piazza) possono intervenire con la visione dei filmati ripresi dalle telecamere, solo in presenza di atti criminosi (ma un atto vandalico forse lo è).
Tutti abbiamo il nostro posto del cuore, quello dove ci portavano da piccini a giocare, dove abbiamo imparato a condividere i giocattoli e dove ci siamo sbucciati le ginocchia almeno una volta a settimana. E piazza San Francesco, lì, davanti alla scuola di Savina Petrilli, lo è stato per tanti senesi e continua ad esserlo tutt’ora.
Arianna Falchi