“La notizia che è arrivata ieri sera a mercati chiusi era stata annunciata una settimana prima da un infausto accordo tra Fondazione e Banca Monte dei Paschi sulla transazione che c’è stata di 150 milioni di euro”, così Guglielmo Picchi, commissario provinciale della Lega. Picchi è intervenuto a margine della conferenza stampa indetta da Tommaso Marrocchesi Marzi, candidato per il collegio di Siena alle suppletive previste per questo autunno, proprio sulla cessione di Mps.
“150 milioni di indennizzi che la stessa Banca darebbe alla Fondazione -continua Picchi- per gli aumenti di capitale, basati su informazioni fraudolente”. “Il presidente della Fondazione, non so se inconsapevolmente o in malafede -prosegue il parlamentare leghista- si è giocato la permanenza di un’attività bancaria a Siena, a una cifra irrilevante rispetto al valore delle cause che erano in essere. È arrivato un accordo, mentre la trattativa procedeva per cifre molto più importanti, che ancora non è passato per la deputazione generale. Io chiedo che il presidente Rossi abbia il coraggio di andare a trovare i voti e far approvare questo accordo dalla deputazione generale”.
Picchi continua: “Al di là del valore economico di queste cause c’era una trattativa politica da mettere in campo per la salvaguardia della banca. Chiedo al presidente Rossi di farsi carico delle sue responsabilità verso la città per far sì che la trattativa sia rimessa sui binari giusti”. Ad una nostra domanda sull’argomento, il commissario della Lega per la provincia di Siena risponde: “Noi avevamo sostenuto la trattativa tra Banca e Fondazione, ma una cosa è trattare ed un’altra è chiudere la trattativa senza passare dalla deputazione generale”.
“Il mio non è un attacco alla Fondazione -chiarisce il deputato della Lega-. Stiamo chiedendo a FMps di occuparsi della città. La Fondazione esiste e valeva 11 miliardi alla sua costituzione, perché era il patrimonio dei senesi. Noi oggi sappiamo solo che c’è un accordo in linea di principio senza sapere tempi e modi di erogazione”. “Io credo -conclude Picchi- che la Fondazione ed il suo presidente debbano essere chiari su questi temi e renderne conto alla città”.