“Proseguendo la campagna di ascolto, non solo del territorio ma anche delle nostre piccole imprese – ossatura del sistema economico e sociale senese – ho raccolto un allarme che non può essere ignorato. Le piccole imprese rischiano di finire stritolate da una micidiale tenaglia, costituita dal calo dei consumi e da costi fuori controllo, a partire da quelli del credito. Non c’è tempo da perdere, perché la tempesta perfetta, che negli ultimi anni ha travolto tutto il mondo imprenditoriale, a Siena è stata ancora più intensa per l’indebolimento dei nostri grandi acceleratori di Pil”.
Così in una nota il candidato di centrodestra Nicoletta Fabio.
“Gli effetti della pandemia erano stati mitigati dai sostegni messi in campo a livello nazionale, quando molti piccoli imprenditori si erano indebitati, sia pure a condizioni allora favorevoli, riuscendo a superare il momento peggiore. Oggi, invece, chi fa impresa si trova di fronte ad un mix di fattori di ulteriore incertezza: mi riferisco a un’inflazione che si è ripresentata nella sua veste peggiore, con un’impennata dei costi energetici e delle materie prime e con una lievitazione dello spread sui tassi di interesse dei finanziamenti”, ha aggiunto..
“Insisto su un punto: non c’è tempo da perdere, perché se il nostro sistema di piccola e micro-impresa vacilla, crolla Siena. E la reattività e la tenacia di chi porta avanti le aziende non basta più: parlando con i nostri abituali fornitori di beni e servizi ci rendiamo conto che quel tessuto di commercianti e piccoli artigiani che sono stati il perno del nostro modello di sviluppo e di benessere locale rischia di essere spazzato via, con costi sociali difficili da sopportare”, si legge.
“È dunque opportuno occuparci dei grandi motori di crescita e di occupazione di Siena, sia di quelli tradizionali che si sono inceppati sia di quelli che stanno nascendo e sui quali vengono drenate risorse importanti. Ma non dobbiamo dimenticare che siamo una realtà di terziario, dove un ruolo decisivo è sempre stato giocato da una rete articolata e diffusa di commercio e artigianato. Una rete che considero il principale antidoto alla crisi della nostra città”, prosegue Fabio.
“Vanno pensati, allora, strumenti di reale sostegno del sistema imprenditoriale locale, in gran parte rappresentato da micro e piccole imprese, spesso escluse – a causa di dimensioni, fatturato e capacità di investimento – dalle misure agevolative nazionali. E un ruolo determinante può continuare a giocarlo la Fises, come già avvenuto in passato; un ruolo che non può essere affidato solo ai consorzi fidi. Fises è uno strumento di questa città e di questo territorio; e, per la sua natura e per quella dei suoi soci, può essere lo strumento-cardine di sviluppo e di sostegno del sistema imprenditoriale locale. Interpretarne il ruolo in modo diverso sarebbe un errore; mentre sono convinta che la sua funzione sia strategica per rilanciare e rafforzare il nostro tessuto di piccole e micro-imprese così rilevante per la tenuta – anche sociale – del sistema Siena”, scrive Fabio.