Pier Luigi Fabrizi, il ritorno. Rossi: “Un onore. Una base solida da cui ripartire per il futuro”

Se c’è un uomo che rispecchia l’esortazione di San Matteo, questo è Carlo Rossi: prudenti come serpenti e semplici come colombe si legge nel Vangelo di Matteo e Rossi fa di questa espressione il suo mantra quotidiano, anche e soprattutto quando gli si chiede della nomina del professor Pier Luigi Fabrizi, ordinario di Economia alla Bocconi e con un curriculum denso e prestigioso ma, soprattutto, l’ultimo grande presidente di Banca Monte dei Paschi e dell’AC Siena quando ancora la città godeva degli allori. Fabrizi e Rossi hanno condiviso in quel periodo parte del loro percorso, tra Banca, Comune e Robur. Oggi, l’ex numero uno di BMps rientra sul territorio accettando la nomina (in quota università) nella deputazione generale di palazzo Sansedoni.

“La designazione del Professor Fabrizi da parte dell’Università degli Studi di Siena come membro della Deputazione Generale della Fondazione credo rappresenti un grande onore, innanzitutto per l’ente che l’ha indicato, ma soprattutto per lui, che ha accettato questo incarico nonostante gli importanti impegni e le responsabilità di altissimo profilo che ha ricoperto e continua a ricoprire. Lei ha ricordato gli anni in cui io ero vicesindaco e lui presidente della banca, ma vorrei richiamare un altro periodo, per me particolarmente significativo. Ho avuto infatti modo di conoscere bene il Professor Fabrizi tra il 2007 e il 2008, periodo in cui lui ricopriva la presidenza dell’AC Siena Calcio, mentre io, immeritatamente, facevo parte del consiglio di amministrazione della società. Ricordo che, in quel momento, il consiglio era composto da nove membri, poi ridotti a otto, e noi due eravamo gli unici senesi. Tutti gli altri venivano da fuori. È stato in quell’esperienza che ho scoperto una persona di grande valore umano, oltre che professionale. Spero che il professor Fabrizi – che è collegato oggi – non me ne voglia se cito una bellissima mail che mi ha inviato, alla quale ho risposto con piacere. In quella mail lui fa riferimento proprio a quel periodo condiviso, che io ricordo sempre con affetto, perché ci siamo divertiti ma soprattutto, credo, abbiamo fatto qualcosa di utile per la collettività. Erano gli anni in cui anche la squadra di calcio regalava più soddisfazioni di oggi, e questo non va dimenticato.

Ma, tornando al presente – commenta ancora Rossi –  ritengo che la sua presenza nella Deputazione Generale sia una testimonianza molto chiara di ciò che è oggi la Fondazione Monte dei Paschi, così come tutte le altre fondazioni del sistema bancario italiano, ma in particolare questa: una realtà in cui la governance è affidata a persone del territorio. Territorio che non vuol dire solo Siena e la sua provincia, ma che comprende anche un contesto più ampio, interpretato con equilibrio dagli enti designanti, che si muovono esattamente in questa logica. Il fatto che persone di tale valore scelgano di mettersi a disposizione, di offrire il proprio contributo personale alla crescita della Fondazione, è per me motivo di grande soddisfazione e speranza. Vedremo cosa ci riserverà il futuro, ma questa è una base solida su cui costruire”.

Ma quando si tenta una domanda diversa, che punta proprio a quel futuro nel quale molti vedrebbero Fabrizi alla presidenza della Fondazione, Rossi risponde candidamente che ha ancora un bel po’ di tempo prima di concludere il suo incarico da presidente. Poi ci guarda e sorride.

Katiuscia Vaselli