Quando il Bataclan divenne uno dei gironi dell’inferno di Parigi, la sera del 13 novembre 2015, Pierre Cabon aveva 25 anni era dentro allo storico locale per un concerto e in quella sala, in quell’orrore, ha lasciato la sua prima vita.
Perché poi, otto anni dopo, Pierre e la sua compagna Miryam sono a girare il mondo attraverso una sedia a rotelle e il sito web Wheeled World, che i due gestiscono da tempo e che dimostra come si possa viaggiare il mondo in maniera accessibile per i disabili.
In mezzo, una rivoluzione e una catarsi: Pierre è rimasto in mezzo alla sparatoria, ha perso i sensi e quando si è risvegliato non sentiva più le gambe: “Dopo l’attentato, la mia vita è cambiata: sono diventato paraplegico – racconta con il sorriso di chi alla fine la vita la ringrazia – e il mondo ti crolla addosso, non vedi futuro, non vedi altro che rabbia e dolore. Il tempo è galantuomo, almeno un po’ e quando entra in ballo l’amore si ha sempre la forza di guardare avanti e Pierre Cabon, insieme alla compagna Myriam, lo hanno fatto. Ecco che otto anni dopo possono raccontare al mondo attraverso il loro sito e i loro social che vivere è possibile e che la vita è possibile anche senza avere gambe su cui camminare.
“Sono stato vittima dell’attentato terroristico del Bataclan ed in seguito a questo incidente sono diventato paraplegico, in sedia a rotelle. Dopo quanto mi è accaduto mi sono convinto a creare il progetto Wheeled world per dimostrare che si possa viaggiare in maniera accessibile. Quello che è accaduto durante l’attentato? Ho avuto questo blackout di dieci minuti, poi mi sono risvegliato e non sentivo più le gambe. Il Bataclan mi ha spinto a dimostrare a me stesso che viaggiare è possibile, sia che sia una destinazione all’aperto oppure una città come Siena, anche per lavorare con le stesse destinazione turistiche. Abbiamo visitato molte città e abbiamo visto che è stato fatto un grande lavoro. Siamo molto ottimisti”.
Accompagnati dal loro operatore fotografico e video Nicolas Sebag, oggi la coppia ha visitato Siena cominciando dal complesso monumentale del Duomo – sono rimasti incantati dalla bellezza del pavimento del Duomo e delle grandi opere d’arte che contiene, illustrate dalla professoressa Marilena Caciorgna – per poi passare al santa Maria della Scala.
“Pierre è stato ferito al Bataclan ma questo non ci impedisce di visitare il mondo perché per noi partire è come riconnetterci”, raccontano. “E ci riconnettiamo con noi stessi e con ciò che ci circonda. Ci immergiamo in paesaggi sconosciuti, dall’altra parte del mondo o vicino casa, piedi (o ruote) ancorati al terreno, ci lasciamo travolgere da questa emozione unica. Vibriamo. Noi viviamo. Avere il coraggio di partire per un’avventura è avere il coraggio di vivere – aggiungono-. Ognuno ha la sua avventura, grande o piccola, vicina o lontana. Tutte valgono la pena di essere vissute”.
Katiuscia Vaselli