Piscine della Uisp chiuse per protesta: “Perso il 65% del fatturato”

Oggi le piscine del territorio sono rimaste chiuse per la protesta della Uisp. E’ stato infatti effettuato un giorno di serrata degli impianti che sono gestiti dall’associazione: nella provincia di Siena parliamo della piscina dell’Acquacalda e di quelle comunali a Montepulciano e ad Abbadia San Salvatore.

I motivi della protesta sono da ricercarsi nei costi che sono lievitati per la gestione delle strutture, a fronte di ricavi e incassi che in questo periodo di pandemia da Coronavirus sono nettamente diminuiti. Basti guardare, a questo riguardo, la flessione nei numeri degli ingressi nelle piscine, nonostante che nei vari impianti tutte le norme anti-contagio vengano ovviamente sempre rispettate.

La protesta vuole essere, scrivono proprio dalla Uisp, “un gesto forte per richiamare l’attenzione degli enti locali e soprattutto del governo sulla situazione drammatica del comparto. Gli aumenti delle bollette di gas ed energia e il dimezzamento dell’utenza a causa di contagi e quarantene per il Covid hanno messo alle corde i gestori degli impianti”.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata il rincaro delle bollette. Anche a Siena la situazione non è semplice. Afferma Simone Pacciani, presidente della Uisp di questo territorio: “Abbiamo perso il 65% del fatturato rispetto al pre-pandemia. Stiamo perdendo una cifra che è pari a 700-800 mila euro ogni anno. Ci è appena arrivata la bolletta della luce della piscina dell’Acquacalda. Siamo passati da un costo di 9 mila euro ad uno di 16 mila euro, che è la bolletta di dicembre. Già abbiamo delle perdite imponenti rispetto al passato, ma se dobbiamo far fronte pure a questi aumenti diventa praticamente impossibile gestire le strutture. Fino ad oggi abbiamo retto, nonostante le difficoltà, ma se la situazione rimarrà questa non potremo farcela più”.

Gennaro Groppa