“Una situazione insostenibile”, ha detto David Bussagli, sindaco di Poggibonsi. 49 ungulati sono stati presi in carico dall’Atc (Ambito Territorio e Caccia n.d.r.) 3 Siena Nord dopo che il lockdown li aveva fatti avvicinare troppo alle abitazione, arrecando danni e minacciando i residenti. ù
“Una cifra significativa della particolare situazione che si era venuta a creare con il lockdown e del forte impegno profuso – dice il sindaco David Bussagli – Un impegno efficace che è doveroso ricordare soprattutto per ringraziare l’Atc e i volontari impegnati da settimane in questi interventi”.
La vicenda prende il via nella fase del lockdown quando ha iniziato a manifestarsi la presenza di ungulati a ridosso del centro cittadino. In seguito a sopralluoghi e accertamenti sono emersi profili di pericolosità legati alla fruizioni degli spazi e alla viabilità e questo ha determinato l’attivazione della collaborazione con l’Atc di competenza. La gestione della fauna selvatica specie in ambito urbano comporta infatti una interazione di misure, interventi, anche a breve termine e strategie operative, che coinvolgono enti pubblici (Regione, Provincia e Comuni), Atc e privati cittadini.
“In questo caso – spiega Roberto Vivarelli, presidente ATC – ci siamo attivati per ripristinare le condizioni di sicurezza che erano evidentemente alterate. Abbiamo iniziato con la ripulitura dei luoghi, utilizzando a tal fine un apposito stanziamento, e poi abbiamo proseguito, nel corso delle settimane, con altri interventi e con l’attivazione di altri strumenti ancora operativi. I risultati ci sono stati e gli interventi continuano”.
L’11 maggio è iniziato l’intervento di ripulitura alla vegetazione infestante e al sottobosco per evitare che diventasse rimessa per i cinghiali ed evitare dunque il loro sconfinamento in spazi pubblici e strade. Le operazioni hanno riguardato la zona collinare boscata posta a ridosso di via San Francesco, Fonte delle Fate, Vallone e Fortezza di Poggio Imperiale. Dopo i lavori di ripulitura è stata attivata la gabbia di cattura fornita dall’ATC, ancora oggi efficace. La cattura ha riguardato 38 esemplari, il contenimento in selezione 11. Complessivamente le operazioni hanno impegnato una guardia venatoria volontaria responsabile incaricata della gestione della gabbia e circa sei volontari che hanno lavorato a turni con il coordinamento dal responsabile della zona di rispetto venatoria, denominata “PoggioBonizio”. “Durante il periodo di lockdown si era venuta a creare una situazione particolare, anche per l’assenza di persone e per il traffico ridotto – dice Bussagli – Ringrazio l’ATC, il presidente e tutti i volontari per l’impegno profuso e per quello che continuano a mettere in campo”.
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