Sono 131 i partecipanti al percorso formativo zonale rivolto al personale dei servizi 0-6, ovvero agli educatori degli asili nido e agli insegnanti delle scuole d’infanzia comunali, statali e private dell’Alta Valdelsa. “Una proposta formativa come consueto caratterizzata da due elementi, qualità e territorialità – dice Susanna Salvadori, assessore alle Politiche educative del comune di Poggibonsi, capofila della Conferenza zonale per l’istruzione – . La bella partecipazione che riscontriamo fa piacere e consente di proseguire un percorso di crescita che portiamo avanti anno dopo anno, teso a qualificare i servizi per l’infanzia attraverso il coinvolgimento del personale che quotidianamente si prende cura dei nostri bambine e delle nostre bambine”.
La formazione specifica per il personale dei servizi educativi 0-6 anni è progettata dal coordinamento pedagogico zonale nell’ambito dei piano educativo zonale infanzia 2021-2022. È rivolta a tutto il personale dei servizi, nidi e scuole d’infanzia comunali, statali e private. Il progetto, a cura dell’associazione Ci6-Coordinatori italiani servizi educativi per l’infanzia, intende accompagnare il personale dei servizi in un percorso di approfondimento dedicato a “buone pratiche di comunicazione: scoprire come relazionarci con empatia, parità, creatività, ascolto e gentilezza” con l’obiettivo di valorizzare le competenze esistenti di ognuno per coniugarle in un approccio comunicativo che offra spunti di nuove prospettive educative nella quotidianità dei servizi all’infanzia.
Il percorso è iniziato il 28 febbraio, e proseguirà fino a maggio 2022. Si articola in tre incontri in assemblea plenaria e tre incontri laboratoriali che si svolgeranno per gruppi, ognuno seguito da un formatore, integrati con attività di autoformazione. I formatori sono Silvia Guetta, Renato Palma e Anna Maria Palma. Nel primo incontro che si è svolto ieri in plenaria i formatori hanno presentato il progetto e sviluppato i temi dei principi della comunicazione nonviolenta o comunicazione empatica, della democrazia affettiva, della relazione con i bambini, con se stessi e con le proprie idee, dell’anatomia della gentilezza ovvero dove nasce e come si sviluppa.