Polemiche sulla mancata concessione di occupazione del suolo pubblico. I commercianti: “Chiediamo una seconda chance”

Tutto da rivedere: era ciò che emerse nell’incontro tra l’amministrazione e le associazioni di categoria in merito alle autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico concesse nel periodo pandemico. Da quell’incontro (avvenuto a novembre) le cose sembrano essere cambiate e non di poco. Negli ultimi giorni, infatti, le file di tavolini imbanditi lungo le vie o nelle piazze, stanno iniziando a diminuire. Viabilità e decoro urbano: sono queste le principali motivazioni che hanno spinto il Comune alla negazione delle richieste di rinnovo dell’autorizzazione, nonostante la proroga di un anno concessa dal Governo. Nel frattempo però, i titolari dei bar e dei ristoranti non si sono tirati indietro ed hanno dato la loro opinione in merito.

“In certi casi, il buon senso non guasta – commenta Paolo Bardelli del Coffee Break di Sant’Agata -. La città necessita di essere rivitalizzata e ci vuole una regolamentazione chiara e precisa. Sono d’accordo sul fatto che non si possa fare come si vuole, ma credo anche che se mettessimo i tavolini in piazza Sant’Agostino, non si darebbe alcun fastidio. Ci sarebbe da attraversare la strada, è vero, ma fortunatamente ci sono le strisce pedonali e in più la nostra non è un’area molto trafficata”.

“Piazza Sant’Agostino era morta prima che ci mettessimo i tavoli – spiega Dritan Filaj del bar osteria Enea -. Potevamo garantire l’ordine prima; adesso, invece, senza più i tavolini tutti gli studenti e i turisti si mettono a mangiare sul muretto e delle volte vengono lasciate le carte o le bottiglie per terra. Sarebbe un bene per tutti che ci sia il controllo e che non torni il degrado. Dato che non ci sono particolari pericoli, chiedo all’amministrazione una seconda possibilità, a costo di metterci anche più soldi, ma abbiamo bisogno che le istituzioni ci vengano incontro”.

Per la città di Siena, Sant’Agostino è uno dei casi più clamorosi per l’occupazione del suolo pubblico, ma anche per le altre zone del centro, l’opinione dei commercianti non è poi tanto diversa.

“Siena è una città prettamente turistica – spiega Gianluca De Colli del bar La Piazzetta in via Montanini – e chi ha la possibilità penso che abbia anche il diritto di sfruttare gli spazi che altrimenti rimarrebbero vuoti. Le tasse aumentano e noi abbiamo bisogno di lavorare per poterle pagare; quindi, ritengo giusto poter tenere i tavoli fuori, ovviamente con una regolamentazione. Noi non abbiamo particolari problemi, perché avevamo i tavoli all’esterno anche prima del Covid, ma è chiaro che le limitazioni non fanno bene a nessuno”.

“Io non ho lo spazio per mettere i tavoli fuori – commenta Sirio Campolungo della pizzeria Le Principesse -, ma viaggiando per il mondo mi sono accorto che all’estero il suolo pubblico è gratuito ed è il Comune stesso che mette i tavoli per strada. Credo che questo sarebbe un sistema giusto e speriamo un giorno di poterci arrivare, perché aiuterebbe anche ad attrarre più turisti”.

Pietro Federici