Il polo di Viale Sardegna “è il risultato di chi crede che la sanità pubblica e non solo un presidio della qualità della vita, ma anche un volano di sviluppo per la nostra città”.
Lo afferma in una nota il consigliere comunale del Pd Alessandro Masi che prosegue sostenendo che la struttura “è una risposta concreta per la sanità pubblica e per l’accesso universale dei cittadini ai servizi, con risorse che erano state assegnate dal governo di centro sinistra con il ministro Speranza e che adesso sono arrivate a destinazione grazie alla Regione e a Simone Bezzini, che hanno rispettato gli impegni con la nostra città”.
Dalla Regione, lo ricordiamo, arriveranno dodici milioni di euro e quello dell’ex-palazzo della provincia sarà uno dei due poli assistenziali più grandi in Toscana. Nell’edificio ci sarà la casa di comunità hub di Siena, con il consultorio, lo Smia, gli ambulatori specialistici, l’ assistenza domiciliare, l’ambulatorio infermieristico, il cup, il punto unico di accesso, l’unità di valutazione multidimensionale, il il collegamento con i servizi sociali, la continuità assistenziale, la diagnostica di base, la presenza medica e infermieristica h24 sette giorni su sette, gli ambulatori di medicina generale e di pediatria di libera scelta ed i servizi accessori come, tra gli altri, spogliatoi e mensa.
Le risorse stanziate dalla Regione “consentiranno l’acquisto” da parte dell’Asl “dell’immobile della provincia, pensato per sede quando le province avevano molti più ruoli e funzioni, e ne confermerà l’utilità pubblica e la funzionalità, evitando che resti vuoto e qualificando il contesto urbano. Il ricavato di questa vendita consentirà alla Provincia la ristrutturazione dell’ex caserma dei vigili del fuoco in viale Cavour per il Monna Agnese, per accogliere l’indirizzo di studi in biotecnologie, quale polo formativo del distretto delle scienze della vita di Siena. In questo modo, l’operazione consente investimenti in sanità e scuola, pilastri fondamentali del sistema di stato sociale”, prosegue Masi.
“Purtroppo, al di là dei proclami per la sanità pubblica, il governo di destra a Roma non ha salvaguardato il fondo sanitario nazionale e come cittadini siamo preoccupati per il futuro del diritto universale ad essere curati, dal momento che nel bisogno non tutti possono permettersi la sanità privata. Si discute spesso di questi temi in consiglio comunale, e leggo una forte contraddizione dai banchi della destra senese, che con il loro governo nazionale stanno dalla parte della sanità privata, ma poi qui vogliono migliori servizi pubblici”, continua