Un inedito patto di alleanza per la musica, è quello che hanno siglato oggi la Fondazione Accademia Musicale Chigiana, la Fondazione Siena Jazz e l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Rinaldo Franci”. Le tre istituzioni senesi hanno firmato davanti al sindaco di Siena Bruno Valentini, all’assessore Massimo Vedovelli e al presidente di Fondazione Mps Marcello Clarich una convenzione per la costituzione di un “Polo senese di alta formazione e specializzazione musicale”.
Gli obiettivi di questa unione d’intenti, messa in calce nella Sala delle Lupe del Palazzo Comunale, sono molteplici: dall’attivazione di sinergie trasversali alla ricerca di finanziamenti specifici, passando per la proposta culturale comune. Un altro passo importante sarà quello di concordare un determinato calendario di eventi per evitare sovrapposizioni e per accontentare sia gli appassionati di classica che quelli di jazz.
Il gruppo di lavoro, composto da rappresentati di tutte e tre le istituzioni musicali, studierà possibili collaborazioni come: l’interscambio di allievi e docenti; lo sviluppo di partnership con altre istituzioni a livello locale, nazionale e internazionale; la ricerca di specifiche attività di produzione e sperimentazione; l’ottimizzazione dei processi di promozione, di accoglienza e di condivisione di infrastrutture o dotazioni strumentali.
Il “Polo senese di alta formazione e specializzazione musicale”, valutando i dati complessivi di Chigiana, Siena Jazz e Franci, avrà una popolazione studentesca di oltre 700 allievi e potrà contare su 150 docenti. I concerti previsti annualmente saranno almeno 300. La convenzione nasce da un’evoluzione positiva del dialogo iniziato ai tavoli degli Stati Generali della Cultura.
Nicola Sani, direttore artistico dell’Accademia Chigiana, ha commentato così il patto: «Oggi è una data importante perché viene fondata una nuova polis dell’istruzione musicale. Ci saranno tante “porte” di accesso alla musica, aperte come quelle della città. Siena si aprirà così all’Italia e al Mondo per diventare un centro mondiale della formazione musicale».
Il presidente dell’Istituto “Rinaldo Franci” Anna Carli aggiunge: «Stiamo reagendo all’idea di diventare una città “normale”. Il Polo consolida isolate collaborazioni già in essere. Le trasforma in una scelta di una nuova prospettiva culturale e in un investimento basato su una delle secolari vocazioni culturali della città: la musica. Abbiamo previsto delle verifiche annuali del progetto».
Il direttore del “Franci” Luciano Tristaino ha sottolineato il doppio obiettivo di attirare forze culturali da e verso Siena. Un concetto ripreso da Franco Caroni, presidente e direttore artistico del Siena Jazz: «Dovremo dettare la linea anche fuori dalla città. Da oggi, quando andrò a promuovere all’estero l’istituzione di cui sono a capo, potrò presentarmi anche come ambasciatore del Polo musicale senese».
Siena, un po’ boccheggiante in altri ambiti, tenta di risollevarsi con la forza della musica.
Emilio Mariotti