Le centrali operative delle quattro compagnie carabinieri presenti in Provincia sono molto impegnate ultimamente da una varietà di quesiti proposti da molti interlocutori telefonici, sul tema di cosa si possa o non si possa fare in materia di spostamenti sul territorio, in ragione delle limitazioni esistenti in virtù della normativa per il contenimento della pandemia da Covid-19. Fra molti quesiti assolutamente pertinenti affiorano spesso richieste originali, che sottendono semplicemente il desiderio di uscire e riprendere una vita normale. Così, dal momento che l’erba del vicino è sempre più verde, qualcuno da Siena chiede se si possa andare ad Asciano ad acquistare del vino perché lì sarebbe più buono. Dieci minuti dopo un altro signore chiama da Asciano con un’esigenza esattamente opposta ed analoghe motivazioni.
Il vino dei colli senesi, a suo modo di vedere, sarebbe preferibile. Anche sul tema dell’olio buono si registrano controverse teorie e pressanti necessità di spostamento per approvvigionarlo. Non è mancato chi abbia tentato d’informarsi sulla possibilità per un “amico che lavora in nero”, di spostarsi per motivi di lavoro, se cioè anche tale ipotesi possa essere contemplata fra le giustificazioni plausibili all’uscita. Naturalmente il lavoro nero è perseguibile sotto altri profili che non attengono ai decreti inerenti all’epidemia. In ogni caso l’operatore di centrale ha passato la telefonata ai colleghi che se ne occupano, vale a dire ai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siena che hanno cercato di informarsi su chi possa essere questo famoso amico che lavora in nero e dove lo faccia, perché sorge il sospetto che possa trattarsi dell’interlocutore stesso.
Vi è stato poi chi ha chiesto lumi sul fatto che una vecchia fiamma, residente appena fuori provincia, possa essere in qualche modo considerata “prossima congiunta”, e che possa essere raggiunta per poche ore ai fini del consolidamento di vecchi rapporti affettivi. Giusto ieri una madre chiedeva di poter portare a spasso in auto il proprio figlio di poco più di un anno, in quanto solo così può riuscire a farlo dormire e un fidanzato chiedeva di poter raggiungere la sua ragazza affinché, dopo due mesi di lontananza, non intervenissero affetti alternativi. Vi è stato chi ha chiesto di potersi recare alla vigna per vedere se l’erba era cresciuta, se occorresse tagliarla, oppure se fossero entrati i cinghiali a far danno o se la gatta avesse fatto i gattini. Gli stati di necessità variano a seconda delle esigenze e delle priorità di ciascuno, ma leggendo le norme un quid di oggettivo lo devono pur possedere.