Telemedicina e realtà aumentata: applicazioni ed esperienze, presenti e future, per potenziare il trapianto di polmone.
Questo il focus del convegno “Dalla teleformazione alla telemedicina nel trapianto di polmone” che si tiene venerdì 5 maggio, a partire dalle ore 14, nell’aula Magna del rettorato dell’Università di Siena. Momento centrale dell’evento, la consegna dei caschi a realtà aumentata da parte del professor Antonio Barretta, direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese ai team prelievo della Rete Trapiantologica Toscana, per potenziare la collaborazione tra professionisti: l’innovativa tecnologia sarà testata “in diretta” dai chirurghi dell’ospedale di Siena, con i colleghi dell’Aou Pisana e dell’Aou Careggi di Firenze.
“La collaborazione tra professionisti all’interno della Rete Trapiantologica Toscana – spiega il professor Barretta – è fondamentale per potenziare il programma trapianto di polmone. L’iniziativa si inserisce all’interno delle collaborazioni in essere con Pisa e Careggi che prevedono, fra le altre cose, che i chirurghi toracici di quelle sedi possano espiantare gli organi, in prospettiva, anche senza la presenza dei nostri professionisti e collegati da remoto con i colleghi senesi, proprio grazie alla tecnologia. Grazie ai caschetti infatti sarà possibile migliorare la valutazione on site da parte di équipe estremamente esperte e formate per garantire un elevato standard e migliorare l’outcome dei pazienti trapiantati. La realtà aumentata – prosegue Barretta -, sia nella teleformazione che nel teleconsulto, ha l’obiettivo di accelerare la formazione delle équipe trapiantologiche e di elevare lo standard della valutazione dell’organo attraverso uno scambio di informazioni continuo tra centro trapianti ed équipe prelievo”.
I caschetti sono stati acquistati con fondi della Regione Toscana per le attività di trapianto dedicati al progetto specifico di implementazione della Rete Trapiantologica Toscana per il trapianto di polmone.
!Oggi in Italia abbiamo oltre 300 pazienti in lista d’attesa per trapianto di polmone – aggiunge il professor Luca Luzzi, direttore Trapianto di Polmone e responsabile scientifico del convegno – mentre il numero dei trapianti eseguiti in Italia nel 2022 sono stati poco più di 130. La disciplina dei trapianti rappresenta uno dei maggiori campi di innovazione delle scienze mediche. L’utilizzo dei caschetti a realtà aumentata – prosegue Luzzi – permette di utilizzare un unico mezzo di comunicazione tra chirurghi prelevatori e chirurgo responsabile del centro, per uno scambio di informazioni in tempo reale sia durante l’esecuzione di procedure diagnostiche, sia durante la procedura di assesment dell’organo e del prelievo, permettendo in tal modo anche la formazione di un pool di chirurghi prelevatori esperti sempre crescente e più diffuso sul territorio”.
“Insieme all’importanza della realtà aumentata è di fondamentale rilievo la telemedicina utilizzata per il follow-up del paziente nelle fasi pre e post trapianto – aggiunge la professoressa Elena Bargagli, responsabile del Follow-up Trapianto di Polmone e del Centro di riferimento regionale per le Malattie Rare Polmonari -. Grazie alle nuove tecnologie possiamo puntare all’individuazione precoce delle complicanze, sia in fase di lista d’attesa che in fase post trapianto, in modo da preservare nella finestra trapiantologica il paziente in lista d’attesa e, al contempo, monitorare rigetto ed infezione nel post trapianto. In tal senso il workshop ha lo scopo di coinvolgere la rete trapiantologica toscana per presentare e promuovere esperienze virtuose di realtà aumentata e telemedicina”.
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