Presunta violenza sessuale a Chianciano Terme, otto ore di incidente probatorio, la ragazza esce in lacrime

Dopo otto ore di incidente probatorio è uscita scossa, in lacrime ed ha abbracciato la mamma la giovane atleta che ha denunciato di essere stata abusata da due suoi colleghi schermidori durante un camp avvenuto a Chianciano Terme nell’agosto del 2023.

I due erano stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo dalla procura di Siena. E nei loro confronti non erano stati ravvisati gli estremi per richiedere l’applicazione delle misure cautelari.

Davanti al gip Elena Pollini la schermitrice, che all’epoca dei fatti non aveva compiuto la maggiore età, è stata ascoltata anche dal suo avvocato Luciano Guidarelli, dal pm Serena Menicucci che è titolare del fascicolo, dai legali che stanno assistendo i due ragazzi(oggi assenti in aula): Enrico De Martino, Matteo Antonio Starace e Gian Paolo del Sasso.

Presenti anche un amico, la madre appunto, e un legale della famiglia di origine messicana. Rigettata invece l’istanza per far partecipare un legale della Federscherma. Oltre al racconto della schermitrice sono stati centrali anche anche filmati, video e chat estrapolati dagli inquirenti dai telefoni cellulari dei giovani.

Chiederà delle misure cautelari per i due indagati? “Rispetto a ieri oggi ho qualche elemento in più per poterlo fare”, ha detto Guidarelli. “Ci saranno sicuramente degli sviluppi che però non anticipo. La mia assistita ha rilasciato delle dichiarazioni che hanno confermato quello che è accaduto quella sera. Lei ha un vuoto di memoria, relativo all’arco temporale che va dalla uscita dal bar fino alla mattina, quando si è ritrovata nella stanza dei ragazzi”.  Il legale della giovane ha sottolineato poi come, nella seconda parte dell’incidente probatorio, “ci sono stati momenti di tensione” con “diverse sospensioni” perché “la ragazza ha rievocato ciò che ha subito e cioè un trauma, che ha causato dei disturbi per cui è in cura da uno psicologo”.

Gli avvocati dei due indagati contestano il fatto che ci sia stata violenza sessuale? “Esattamente. Io sono dell’avviso che nel momento in cui una ragazza chiede di fermarsi esplicitamente e questo non avviene… Beh, lascio a voi le considerazioni – continua – La difesa contesta tutto, ma era presumibile. La loro linea difensiva è stata incentrata sul consenso”.  La chiosa è un messaggio alla Federscherma: “Nel momento in cui si prende atto che nei camp circolano stupefacenti e alcolici credo che bisogna prendere dei provvedimenti. La FIS avrebbe potuto farlo legittimamente”.

“Siamo fermamente e ancora più convinti dell’innocenza dai nostri assistiti”,dice invece l’avvocato Enrico De Martino.