Alle primissime ore del mattino di sabato 19 novembre scorso la Polizia di Stato ha eseguito due misure cautelari restrittive, disposte dal GIP del Tribunale di Siena, per i reati di violenza sessuale di gruppo, oltre alle perquisizioni delegate, con i contestuali sequestri probatori, a carico di due cittadini albanesi, S.M. di 22 anni e H.O. di 32.
I due stranieri, dopo l’arresto, sono stati condotti al carcere di Santo Spirito di Siena, in attesa degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, con l’applicazione del braccialetto elettronico.
I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Poggibonsi, coadiuvato dai colleghi della S.O.S.C – Polizia Postale, della Squadra Mobile della Questura di Siena e delle Unità Cinofile di Firenze, hanno perquisito le abitazioni dei due, alla ricerca dei telefoni, dei vestiti indossati la notte dei fatti e di possibili sostanze stupefacenti.
Prezioso il contributo del cane poliziotto Eviva che, durante le operazioni, ha permesso di rinvenire anche piccole quantità di sostanza stupefacente nell’abitazione di uno dei due indagati.
L’emissione delle due misure è conseguente alla meticolosa ricostruzione dei fatti avvenuta tramite l’attenta visualizzazione di oltre cento ore di filmati estrapolati dai vari circuiti di videosorveglianza della zona interessata. Le attività , che hanno impegnato, giorno e notte gli uomini e le donne del Commissariato di Poggibonsi, per diversi giorni, hanno permesso di individuare i due indagati e ricostruire i fatti.
Dalle indagini svolte è emerso che, dopo una notte trascorsa in un noto locale della Valdelsa, tra consumo di droga e alcool, qualche mese fa, approfittando del suo stato di ubriachezza, la ragazza di giovanissima età , avrebbe subito violenza sessuale all’interno di un’auto, parcheggiata poco distante dall’ingresso del locale. La ragazza, dopo la violenza subita, sarebbe poi stata accompagnata dagli stessi aguzzini nei pressi della propria abitazione e lì lasciata in pessime condizioni psicofisiche.
A seguito della denuncia sporta dalla ragazza al Commissariato, sono state avviate le indagini, coordinate dal Pubblico Ministero presso il Tribunale di Siena, che hanno portato all’identificazione dei due indagati.