“Un Palio straordinario? Si, grazie”, parlano all’unisono i fantini che questa mattina erano presenti alle previsite alla clinica veterinaria del Ceppo. Una mattinata insolita, che sa di Palio ma che Palio non è, tuttavia queste previsite erano necessarie per l’iscrizione all’albo equino delle nuove promesse. Il Ceppo è stato solo il primo appuntamento, i prossimi impegni saranno il 25 giugno ed il 1 luglio a Mociano dove cavalli e fantini saranno a chiamati a far vedere le loro prestazioni cavalcando.
Nonostante tutto sono state molte le persone accorse a riassaporare un po’ di aria paliesca, per riprendere quel ritmo ormai interrotto da tempo. Il coronavirus è passato anche all’interno del mondo del Palio di Siena, soprattutto nei confronti di fantini, allevatori e proprietari di cavalli che dovranno sopportare un lungo e logorante stop, prima di ritornare a montare in qualche corsa. Ma la speranza è l’ultima a morire e visto che, fortunatamente, il coronavirus sembrerebbe piano piano regredire, c’è già chi ipotizza un eventuale Palio straordinario a fine estate, o perchè no, ad autunno inoltrato.
“Siamo pronti a tutto, se fosse per noi si correrebbe un Palio al mese – ha detto Jonatan Bartoletti -. Dobbiamo però prima essere sicuri che questa emergenza sanitaria sia finita. non avrebbe senso fare un Palio senza la sua gente, impossibile pensare ad una corsa a porte chiuse”.
Sul finire della mattinata è arrivato anche il saluto di Luigi De Mossi, sindaco di Siena che, libero dai suoi appuntamenti è venuto ad osservare lo svolgimento delle previsite.
“Un Palio straordinario? Io sono e sarò sempre dalla parte dei cittadini – ha ribadito -. Non dobbiamo scordarci però che il Palio è una festa di popolo e come tale non può essere privato della sua gente. Il Palio è forse la pura espressione della democrazia, un posto in cui ognuno può vivere questa straordinaria festa nella maniera che preferisce”.
Niccolò Bacarelli
Gennaro Groppa