Processo sintetico è il titolo dell’esposizione dell’artista Stefano Sardelli, che si inaugurerà domani, lunedì 15 aprile 2019 alle 17 nella splendida cornice di palazzo Bastogi a Firenze. Le stanze della sede del Consiglio regionale saranno allestite per l’occasione con una serie di opere che ripercorrono la carriera in progress dell’artista valdelsano, attratto sempre più dall’estetica degli oggetti di scarto.
‘Processo’ è un termine che rimanda all’evoluzione, ad una esperienza di avanzamento, di costruzione in divenire, determinata e incontrollabile al tempo stesso. L’aggettivo ‘sintetico’ significa oltre che essenziale, anche artificiale, di laboratorio, qualcosa di creato con un elaborato sviluppo di sintesi, equiparabile ai polimeri contenuti nelle sostanze plastiche: ed è proprio la plastica la protagonista assoluta della ricerca artistica di Stefano Sardelli, segno di una intensa contaminazione tra arte e vita quotidiana, dove l’oggetto combusto diventa materia stessa di creazione artistica. L’arte diventa così strumento di rinascita che passa attraverso spazi di riflessione introspettiva, scanditi dal peso delle parole inserite nella titolazione dei quadri: Processo sintetico, Le prime luci dell’alba, Viaggio introspettivo, Vuoti di memorie, Baci rubati, Il cercatore dei tesori improbabili, Purezza plastica che tradiscono una sensibilità lirica, per compensare e contrastare con l’enfasi materica. La libertà espressiva di Sardelli è in armonia con la sue scelte ideologiche, nelle quali etica ed estetica si fondono insieme proponendo un’arte democratica, priva di gerarchie, lontana dalla mercificazione: una posizione morale e civile che l’artista da sempre ha condiviso con il gruppo degli Estrosi, un sodalizio nato per la promozione sociale dell’arte, al fine di coltivare una più cosciente e consapevole cultura visiva contemporanea.