Al via tre progetti pilota messi in atto dalla Regione Toscana e l’associazione onlus #Vorreiprendereiltreno, presieduta da Jacopo Melio. Un progetto che si concentrerà tra le strutture sanitarie di Siena, Firenze e Pontedera per riuscire ad ampliare l’assistenza sanitaria, creando percorsi sanitari ben precisi e dei Pass per tutte le persone affette da disabilità. Nel documento Regione e associazione si impegnano a supportare nella fase di avvio i progetti pilota presso le Aziende ospedaliero universitarie di Careggi e di Siena, e l’ospedale Lotti di Pontedera dell’Asl Nord Ovest, stanziando un finanziamento di 300 mila euro circa, di cui il 20% a carico dell’associazione.
“Da anni la Regione investe in progetti finalizzati al miglioramento dei percorsi di salute per le persone con disabilità nell’ambito del programma Pass, ossia dei percorsi assistenziali per soggetti con bisogni speciali – spiega Saccardi –. L’obiettivo che ci siamo posti è quello di garantire pari accesso alle cure ospedaliere e ai servizi sanitari generali e specialistici, rivedendo gli assetti strutturali e organizzativi per eliminare ogni barriera, favorire l’accoglienza e la presa in carico delle persone più fragili all’interno di percorsi clinico assistenziali dedicati. Il periodo di emergenza epidemiologica, che abbiamo vissuto, ci ha spinto a rimodulare alcuni percorsi, ricorrendo a nuove soluzioni organizzative. Abbiamo maturat o un patrimonio di esperienza che non vogliamo disperdere – prosegue Saccardi – e in questo ci è venuta in aiuto anche l’associazione, un prezioso interlocutore con cui confrontarsi e che ha favorito l’elaborazione dei tre progetti pilota da parte delle aziende sanitarie direttamente coinvolte”.
“La onlus #Vorreiprendereiltreno nasce proprio per promuovere l’idea che ognuno debba veder garantite la propria indipendenza e la propria autonomia, nel miglior modo possibile, in ogni ambito della quotidianità – aggiunge Jacopo Melio -. Per questo crediamo che un simile progetto rappresenti al meglio la nostra missione: se è vero che la salute è un diritto di tutti, è anche vero che questa dev’essere tutelata in ogni fase dell’assistenza. Dato che interagire con persone con gravi disabilità non è mai facile, a maggior ragione in situazioni di malessere, vorremmo con i Pass realizzare un percorso strutturato che sviluppi un ambiente confortevole, dove non ci sia soltanto un intervento medico e sanitario ma anche una dimensio ne umana fatta di comprensione ed empatia, rispecchiando ciò che la società stessa dovrebbe essere: un luogo sicuro, accogliente e inclusivo. Perciò grazie a chi ha accolto la nostra idea, sostenendola”.