Dieci linee guida per la gestione del turismo nel 2026: sono quelle che hanno proposto le categorie di settore della Confesercenti di Siena in un decalogo.
Tra le richieste si evidenzia una maggiore sinergia tra gli attori della promozione, una valorizzazione degli asset strategici come i siti Unesco. Ed ancora maggiori tutele vero le professionalità rispetto ai casi di concorrenza abusiva o borderline.
“E segnali concreti dalle istituzioni sulle infrastrutture a servizio della mobilità turistica, dalla viabilità alla disponibilità di taxi”, spiega l’associazione in una nota.
Dall’analisi condotta da Confesercenti emergono alcune difficoltà che hanno interessato sia gli operatori che alcune zone della provincia, in particolare a luglio. Poi ci sono alcune peculiarità
“Tra i vari disagi c’è quello dei bed&breakfast, in attesa dell’esito del ricorso del Governo sulla legge regionale, a poco più di sei mesi dalla scadenza sull’adeguamento della destinazione d’uso; altri, più generalizzati, riguardano il crescere di una fruizione turistica frettolosa e – si spiega-, in certi casi, anche invasiva, più esposta anche a cambiare rapidamente meta. Un fenomeno riscontrato durante l’estate e che potrebbe ripresentarsi la prossima, stando alle previsioni esposte da Booking.com a Confesercenti lo scorso mese”.
Dalle sigle incluse in Assoturismo “arrivano anche idee per azioni virtuose più condivise, ad esempio per favorire la preparazione dei potenziali occupati del settore sviluppando l’interazione tra imprese e centri di formazione”.
“Il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’umanità aggiunge da ieri una nuova potenzialità per il nostro territorio, l’unico in Italia a poter vantare un ‘4+1’ – osserva Leonardo Nannizzi, Presidente provinciale di Confesercenti – ma per valorizzarla insieme alle altre anche sul mercato interno va affrontato il crollo del potere d’acquisto degli italiani, sui cui incidono vari fattori tra cui il proliferare dei contratti lavorativi pirata”.
Da Confesercenti anche il primo consuntivo sul ponte dell’Immacolata, e una stima in vista delle festività, secondo i membri dei direttivi di settore: “Il primo test di dicembre è andato bene per 8 operatori su 10 – viene spiegato-, di tutte le tipologie, con un terzo di loro che ha rivisto in meglio le aspettative con il passare dei giorni, anche in virtù del clima mite. Più articolate le indicazioni in vista delle prossime festività natalizie: 6 su 10 le stimano stabili rispetto al 2024, mentre quasi un quarto teme un calo, in particolare tra le strutture ricettive”.