Un articolo che descrive i risultati dell’implementazione di un metodo didattico interattivo, dal nome Eusteps, che introduce il tema della sostenibilità a studenti di quattro università.
Questo è quanto è stato premiato dall’internazionale Association for the advancement of sustainability in higher education nell’ambito dei riconoscimenti Aashe 2023.
Il lavoro è stato condotto dal team dell’ateneo di Siena composto da Federico Pulselli, Valentina Niccolucci e Nicoletta Patrizi dell’ Ecodynamics group del dipartimento di Scienze fisiche, della terra e dell’ambiente.
Gli studiosi, insieme ad altri ricercatori internazionali, hanno redato l’articolo “Teaching sustainability within the context of everyday life: steps toward achieving the sustainable development goals through the Eusteps module”, condotta nel contesto del progetto Eustepss, finanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea.
Aashe in particolare ha riconosciuto la straordinaria valenza scientifica nel campo della ricerca sulla sostenibilità nelle Università ed ha coronato tre anni di lavoro.
“L’articolazione del progetto ha permesso di sviluppare diverse soluzioni per esplorare, diffondere e rafforzare i concetti-pilastro della sostenibilità presso diverse categorie di destinatari, come studenti, personale amministrativo, docenti, decisori universitari in posizione apicale, le adesioni dei nostri Rettori lo testimoniano- le parole di Pulselli-. Strumenti particolari, come il modulo didattico per gli studenti, oggetto del lavoro premiato, le linee guida per la progettazione di corsi di “sostenibilità” per tutti, l’University footprint calculator e le relative misure e politiche, possono aiutare la comunità universitaria a capire come vivere entro i confini del pianeta, superando i confini delle discipline”.
Georgios Malandrakis, associato di Educazione ambientale all’università Aristotele di Salonicco e coordinatore del progetto Eusteps, sottolinea il privilegio di aver lavorato con un team di progetto appassionato e stimolante. “Il lavoro -spiega- ha riunito 16 ricercatori di 4 paesi che inizialmente erano quasi sconosciuti l’uno all’altro. Grazie alla nostra collaborazione di ricerca, siamo diventati amici, abbiamo sviluppato questo modulo didattico che ha ricevuto un grande successo in cui siamo riusciti a coinvolgere ed istruire più di 7 mila studenti universitari provenienti da quasi 60 Paesi”, spiega Malandrakis.