Confermato anche per il 2019-2020 il progetto Pronto Badante, che ha l’obiettivo di sostenere la famiglia nel momento in cui si presenta la prima fase di fragilità dell’anziano, garantendole un unico punto di riferimento per avere informazioni sui percorsi socio-assistenziali presenti sul territorio, e un sostegno economico per l’attivazione di un rapporto di assistenza familiare con una/un badante. Dopo tre anni di sperimentazione (2016-2019), il progetto viene ora stabilizzato: la nuova edizione ha preso il via il 25 marzo scorso, con un finanziamento di 2,9 milioni di euro.
L’assessore al diritto alla salute e al sociale ricorda che, dopo tre anni di positiva sperimentazione, il progetto viene quest’anno stabilizzato. In tre anni sono state oltre 55mila le telefonate al numero verde, quasi 20mila le visite domiciliari a casa degli anziani, e oltre 12mila i libretti famiglia/contratti attivati. Cifre che, come sottolinea l’assessore, ci confermano l’efficacia del progetto e ci incoraggiano a continuare, per andare incontro alle esigenze degli anziani e delle loro famiglie.
“I risultati ad oggi conseguiti dal progetto Pronto Badante, a giudicare dai numeri delle passate edizioni, confermano che le iniziative sul piano del welfare in favore dei cittadini più deboli funzionano e meritano di essere sostenute ed incrementate – è il commento di Marco Gersevich, direttore regionale Inps Toscana – Ed è per questo che l’istituto, anche quest’anno, conferma la sua collaborazione con Regione Toscana attraverso ogni possibile assistenza, anche sul piano informatico, per il buon esito di un progetto che, peraltro, coniuga felicemente le esigenze delle famiglie più bisognose con l’opportunità di nuove occasioni di lavoro nell’ambito dell’assistenza domiciliare”.
A chi è rivolto il Pronto Badante
– alle persone anziane di età uguale o superiore a 65 anni
– residenti in Toscana
– che si trovano per la prima volta in un momento di difficoltà , fragilità o disagio
– che non hanno già in atto un progetto di assistenza personalizzato (PAP) con i servizi territoriali.
I punti chiave del progetto
– Sostegno alle persone anziane fragili e alla loro famiglia, quando il disagio si manifesta nelle prime fasi del bisogno, in modo che possano contare su un aiuto concreto per reperire informazioni e assistenza. Un aiuto che si concretizza nella visita, entro massimo 48 ore, di un operatore autorizzato presso la residenza dell’anziano.
– Rafforzamento del modello di “presa in carico domiciliare” rivolto all’anziano in stato di difficoltà , per il supporto alla famiglia di interventi di qualità che si propongono di soddisfare bisogni (sociali, socio-assistenziali, socio-sanitari) che si rendano necessari nel periodo di valenza dell’intervento e successivamente a questo, per contrastare la solitudine delle persone anziane fragili e promuovere la socializzazione e l’integrazione sociale attraverso un welfare domiciliare e comunitario.
– Supporto e accompagnamento della persona anziana e/o della famiglia nel primo accesso ai servizi territoriali pubblici allo scopo di potenziare le forme di sostegno e l’autonomia delle persone anziane.
– Attivazione e sviluppo di una rete di protezione a supporto della famiglia e della persona anziana con il coinvolgimento del volontariato, dei soggetti del Terzo settore comprensivo del raccordo e collaborazione con il sistema territoriale dei servizi pubblici.
–Â Modello innovativo di governance: il soggetto pubblico agisce attraverso il volontariato e la cooperazione sociale per erogare servizi e orientamento alle famiglie. Il sistema di rete messo in campo dal progetto 2019 coinvolge:
– 115 Aassociazioni di volontariato
– 76 cooperative sociali
– 27 patronati
– 26 associazioni di promozione sociale
– 8 sltri soggetti onlus
– Collaborazione con Inps per l’acquisizione dei libretti famiglia.
Cosa garantisce il Pronto Badante
– Numero Verde 800 59 33 88 (attivo da lunedì a venerdì dalle 8 alle 19,30 e il sabato dalle 8 alle 15) per segnalare il momento di difficoltà dell’anziano;
– Visita domiciliare entro 48 ore dalla segnalazione al Numero Verde;
– Presa in carico domiciliare per il supporto alla famiglia e all’anziano di interventi di qualità che si propongono di soddisfare bisogni (sociali, socio-assistenziali, socio-sanitari) che si rendano necessari nel periodo di valenza dell’intervento e successivamente a questo;
– Erogazione di un contributo di 300 euro, una tantum, per coprire fino a un massimo di 30 ore di lavoro occasionale regolare di un assistente familiare, attraverso l’utilizzo del libretto famiglia;
– Tutoraggio in itinere e prima formazione “on the job” personalizzata, direttamente a casa dell’anziano, per aiutare la famiglia e l’assistente familiare nel periodo in cui viene attivato un primo rapporto di assistenza familiare;
– Attivazione e sviluppo di una rete di protezione a supporto della famiglia e della persona anziana con il coinvolgimento del volontariato, dei soggetti del Terzo settore e dei servizi territoriali pubblici.
– Numero Verde 800 59 33 88 (attivo il martedi dalle 14 alle 18) per consulenza in materia previdenziale e assistenziale effettuata da Patronato Acli.
Enti del Terzo settore gestori degli interventi
– Previsto un bando rivolto alle associazioni di volontariato, cooperative sociali, enti di promozione sociale, patronati…
– copertura dell’intero territorio regionale (25 Zone distretto a seguito dell’accorpamento Bassa Val di Cecina – Val di Cornia – Elba)
– stretta integrazione e collaborazione tra le associazioni di volontariato e le cooperative sociali in tutti i territori
– stretta integrazione con i servizi territoriali pubblici, Centri per l’Impiego.
Effetti positivi indiretti
Riguardano soprattutto il rapporto di lavoro tra l’anziano (datore di lavoro) e l’assistente familiare (lavoratore)
– Attività di orientamento e informazione per l’individuazione di assistenti familiari in conformità con quanto previsto dalla normativa statale e regionale in materia.
– Prevista un’attività di tutoraggio per l’attivazione del libretto famiglia e in itinere.
– Prevista una prima formazione “on the job” personalizzata, direttamente a casa dell’anziano.
– Il contributo erogato per coprire fino a un massimo di 30 ore di lavoro occasionale regolare di un assistente familiare sostiene la prima fase di disagio della famiglia.
– Sostiene un’attività di lavoro regolare all’interno di un settore dove tradizionalmente vi è una forte componente di lavoro sommerso e spesso prestato da lavoratrici/lavoratori stranieri.
Risorse complessive stanziate: 2,9 milioni, di cui:
– 1,96 mln per bando rivolto ai soggetti del Terzo settore in qualità di capofila per la gestione di: numero verde e coordinamento regionale; Interventi di assistenza, informazione e tutoraggio
– 800 mila a Inps per acquisizione libretti famiglia