L’Aou senese chiama e l’Asl risponde. L’azienda sanitaria locale sta valutando di trovare nuovi possibili strutture che ospitino posti da destinare alle cure intermedie in provincia di Siena. Non è stato quindi un grido d’allarme a vuoto quello lanciato dal direttore del Pronto soccorso del Policlinico Le Scotte Giovanni Bova che stamani aveva affermato che l’Asl “dovrebbe aumentare i propri posti di cure intermedie nel territorio”. L’argomento in questione sarà anche uno dei capitoli al centro del tavolo di discussione tra i vertici di azienda ospedaliera e dell’ azienda sanitaria che si ritroveranno “per discutere anche delle problematiche di questa fase della pandemia, così da identificare soluzioni condivise e di reciproco sostegno”, come spiegato dal direttore generale delle Scotte Antonio Barretta. Ad oggi sono 10 i posti di cure intermedie che l’Asl ha a disposizione nel territorio attraverso una convenzione con la clinica Rugani. Attualmente il Pronto soccorso delle Scotte deve rispondere ad una media di 120 accessi al giorno di cui circa il 20% di pazienti positivi al covid. “In questa settimana abbiamo registrato un incremento di accessi di pazienti asintomatici che, dopo contatti o tamponi positivi effettuati in autonomia, hanno attivato il servizio di emergenza territoriale che li conduce in pronto soccorso per accertamenti medici, non per reali urgenze. Ciò ha causato e continua a causare forti rallentamenti perché la gestione di un paziente covid, anche se asintomatico, richiede un processo di gestione e sanificazione complesso, oltre all’attivazione di percorsi dedicati che creano rallentamenti”, aveva detto Bova.