Chiede sia assunzioni che un incremento sia dei percorsi di area vasta che dei posti letto di area medica Fabrizio Mezzasalma , segretario aziendale Anaoo per Le Scotte.
Stamani il sindacalista ha incontrato il dg Antonio Barretta ed ha giudicato positivamente le iniziative del policlinico per mitigare l’emergenza in pronto soccorso. “Ma chiediamo di fare scelte lungimiranti a tutela dei pazienti e dei colleghi”, ha precisato.
Per la sua organizzazione quanto visto lunedì all’ospedale, con le ambulanze in attesa,” è l’ennesima fotografia della condizione in cui si trova il servizio sanitario della Toscana, in particolare il settore dell’emergenza urgenza”
“Vedere le ambulanze in sosta, in una situazione di disagio aggravata dalle condizioni climatiche estreme di questi giorni colpisce molto”, ammette Fabrizio Mezzasalma che, dopo aver manifestato la propria solidarietà e quella del sindacato verso i pazienti, ha espresso preoccupazione per le condizioni di lavoro dei suoi colleghi e del restante personale.
“Sovraffollamento causato dall’enorme afflusso, spesso dovuto ad un inefficiente filtro sul territorio, e peggiorato dall’impossibilità di collocare i pazienti che hanno bisogno di ricovero per la mancanza dei posti letto. Ne consegue stress lavorativo, aumento del rischio clinico e del rischio di reazioni dei pazienti e dei familiari: sono questioni che devono essere affrontate con la massima urgenza”, è la sua richiesta.
“Ci troviamo di fronte ad un evidente deficit organizzativo di area vasta, di deficit di posti letto per i necessari ricoveri, ma soprattutto di strutture che accolgano pazienti che hanno bisogno di assistenza e non di diagnosi, perché pazienti cronici. C’è infine il macigno che nessuno sembra voler vedere, l’elefante nella stanza, del fallimento completo della medicina di base a fare da filtro agli accessi al PS, cosicché questo diventa l’ultima diga, che ormai è travolta”, è l’analisi di Marino Artusa, coordinatore Anaao dell’Area Sud Est
“Un risultato inevitabile di fronte alla affermazione contenuta nella delibera della Giunta regionale 569/2019 che affrontando la questione dell’assalto al PS metteva nero su bianco, che ad ‘oggi non è possibile adottare strategie efficaci in grado di ridurre la quota di accessi impropri’. Sono passati tre anni, da quella dichiarazione di impotenza – osserva Artusa – ed i PS si vanno trasformando in bivacchi. Cosa bisogna aspettare ancora per intervenire?”
“Occorrono soluzioni innovative e, se necessario, coraggiose, che le aziende assumano anche in via sussidiaria in carenza di un intervento regionale. Occorre una visione almeno di area vasta, in un confronto tra le due aziende, con il coinvolgimento dei rappresentanti dei medici e degli operatori sanitari, per dare risposte più efficienti anche amministrative alla popolazione. È necessario inoltre che la politica, abbandoni la propria abulia, ed assuma la rappresentanza dei cittadini anche sul tema cruciale della salute, sul quale non è sufficiente intervenire episodicamente, ma occorre una attenzione costante”, conclude