“La crisi del Pronto Soccorso del Policlinico di Siena ha superato ogni limite di decenza”. Lo affermano in una nota congiunta il consigliere regionale di FdI Diego Petrucci, membro della Commissione sanità, l’assessore Francesco Michelotti ed il coordinatore comunale FdI Enrico Tucci.
“File di ambulanze ferme per ore all’ingresso, attese interminabili dei pazienti sia per accedervi che per essere visitati, operatori sanitari costretti ad operare a ranghi ridotti in condizioni di lavoro difficilissime con rischio di errori ed inevitabile conflittualità con i pazienti”, rilevano i tre che parlano di uno scenario “. “indegno di un paese civile ed ancor più di Siena”,
Il dg Antonio Barretta, spiegano, non può liquidare ” con un invito agli assistiti a ponderare bene il loro accesso al pronto soccorso, invito che suona come una beffa per chi ha un problema di salute che, evidentemente, reputa grave e non altrimenti risolvibile”.
Plauso poi a De Mossi che ha fatto bene “ad intervenire richiamando la Regione alle proprie responsabilità. Le stesse che deve assumersi il direttore Barretta la cui presa di posizione è da irresponsabile: visto che gestisce la sanità, perché non si adopera per mettere in campo una valida alternativa al Pronto soccorso?”
FdI vuole chiarire due aspetti: “il policlinico è l’unico ospedale di riferimento per oltre centomila cittadini della vecchia Area Senese (ex-Usl 30), la popolazione di riferimento ha una età media elevata e soffre spesso di pluripatologie che richiedono risposte articolate e complesse tipicamente ospedaliere. Serve un’assunzione di responsabilità da parte del direttore generale Barretta ed un coordinamento più efficace con la direzione sanitaria della Usl; Barretta pretenda dalla Regione il personale e le risorse che consentano di gestire questa incresciosa situazione. Lo scaricabarile non è più tollerabile! –sottolineano- Il Comune può solo facilitare e supportare. Gli assistiti, le associazioni di volontariato e gli operatori sanitari meritano risposte adeguate, basta chiacchiere. Se, poi, Barretta non può o non vuole procedere in questo senso può sempre dimettersi”