Prorogate fino al 15 ottobre le Usca operanti sul territorio della Sud Est

 

Con un apposito decreto (art.8 del Decreto-Legge 9 Marzo 2020 n.14 – GU n.62 del 09/03/2020) il Governo nel mese di marzo scorso aveva istituito USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) e la ASL Toscana sud est aveva immediatamente attivato questa innovativa formula di cura che garantisce l’assistenza dei pazienti affetti da Covid-19 (dimessi dalle strutture ospedaliere o mai ricoverati) con bisogni di salute compatibili con la permanenza nella propria abitazione e per la cura domiciliare di pazienti con sintomatologia clinica sospetta per Coronavirus, di cui non è nota l’eventuale positività e che devono essere considerati come possibili casi.

Alle USCA spetta la presa in carico del paziente, con cui hanno contatti quotidiani. Gli operatori delle unità speciali sono supportati dai medici e dagli infermieri della rete di pneumologia territoriale e consentono al medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o al medico di continuità assistenziale di coadiuvare al meglio, sul territorio, l’Azienda aanitaria nella gestione dei casi di Coronavirus.

La Sud Est ha scelto di organizzare le USCA anche come importante supporto alla corretta gestione dei casi di Covid-19 nelle RSA. Uno degli elementi che rendono il lavoro delle USCA così importante è che i team seguono personalmente il follow up dei pazienti guariti, già precedentamente seguiti a domicilio. Un rapporto medico e umano fondamentale che rende il ruolo di queste strutture strategico per il lavoro di tutto il sistema sanitario e assistenziale.
Il gruppo di lavoro USCA è composto da medico e infermiere altamente qualificati nella gestione del Covid, in questo caso è stata fatta la scelta di riconfermare i team che hanno operato con grande efficacia nel periodo di emergenza.

Naturalmente il lavoro delle USCA è dimensionato al fabbisogno del territorio e all’andamento del contagio.