Pubblica Assistenza Poggibonsi, trasporti per i più fragili: verso l’81% in più

Sono già ben oltre 300 i servizi effettuati dai mezzi della Pubblica Assistenza odv di Poggibonsi per accompagnare le persone che hanno bisogno. Si parla di necessità che vanno oltre la spesa sanitaria e non sono coperti da questa ultima. Bisogni in netta crescita per accompagnare le persone verso strutture di accoglienza, studi medici, studi dove si fa fisioterapia, ospedali di zona, ma anche verso strutture residenziali per anziani, o verso luoghi di villeggiatura come può accadere per persone non autosufficienti o disabili.

L’incremento rispetto al 2022 non è affatto banale. Lo scorso anno ne erano stati effettuati 26 al mese. Quest’anno si va verso una media di 48 al mese, l’81% in più. E si tratta di servizi a carico dei cittadini. “Sono tantissime le attività che svolgiamo, questi dati lo raccontano ampiamente – fa notare Manuela Becattelli, presidente della Pubblica Assistenza di Poggibonsi odv – Accompagniamo persone bisognose verso luoghi di villeggiatura, ma anche verso strutture residenziali per anziani ad Acquapendente, ad esempio. La riforma regionale con la legge 1156 ha ridisegnato tutto il quadro dei trasporti sanitari coperti dal fondo regionale, prevedendo la ricetta elettronica e delineando ciò che fa parte del contesto strettamente sanitario e ciò che non ne fa parte, indirizzando così la spesa verso determinati servizi di carattere emergenziale e sanitario”.

Così, nel 2022 la Pubblica Assistenza di Poggibonsi odv ha effettuato 4.549 viaggi per i trasporti sanitari e nel 2023 al 30 giugno ne sono stati effettuati 1.922, passando da 379 a 320 al mese, quindi 15% in meno a fine anno. “Come spiegato, leggi regionali recenti – osserva Becattelli – hanno dato indirizzi specifici circa le forme di trasporto su alcune tematiche, anche per i malati oncologici ad esempio”. Sono compresi nel trasporto sanitario e coperti da fondi regionali i barellati, i non deambulanti, i dialitici i trattamenti oncologici che spesso hanno bisogno di un numero di trasporti maggiori rispetto a quanto previsto. “Con il Covid, lo sappiamo, la spesa sanitaria è aumentata ovunque e i bisogni da coprire con la fiscalità generale tantissimi – aggiunge la presidente Becattelli – Un tema che sta in capo in modo particolare ai bilanci nazionali, dello Stato, con l’auspicio che la spesa sanitaria nazionale abbia una inversione di rotta”.

Tutto questo genera conseguenze anche sui bilanci delle associazioni di volontariato e anche spesso incomprensioni e malumori. “Per quei trasporti che non fanno parte della legge regionale 1156 – fa notare Becattelli – noi abbiamo applicato tariffe Ausl del 2008. Ben sapendo che questo non è un guadagno per l’associazione. Ma noi affrontiamo la situazione in questo modo sicuri che la Regione presto potrà trovare degli aggiustamenti per andare incontro a tutto il terzo settore”.