Qualità della vita, il tonfo di Siena letto da politica e forze sociali. “Il capoluogo doveva agire da protagonista ma non lo ha mai fatto”

Un tonfo così si fa sentire: la provincia di Siena perde ventisei posizioni nella classifica della Qualità della vita 2023 de Il Sole 24 ore. E dal quarto posto del 2023 scivola al trentesimo posto del ranking stilato oggi dal quotidiano.

Nessuno fa così male nella consueta graduatoria nazionale del giornale economico. A dire il vero è l’intera Toscana che non se la passa bene. Tranne Prato e Pistoia tutte le province cedono il passo rispetto ai risultati del 2022.

Da noi i responsi meno lusinghieri sono nei parametri sull’inflazione e sulla realtà delle imprese. Sono invece decisamente più positivi aspetti come la qualità della vita delle donne e dei bambini (sebbene la natalità sia sotto la media nazionale) che ci vedono al vertice in Italia

L’appello a fare squadra tra istituzioni per rendere la nostra provincia più competitiva è il climax del commento del sindaco di Siena Nicoletta Fabio.

Palazzo pubblico, ha osservato, “non può da solo compensare la mancanza di un mondo imprenditoriale più dinamico, capace di sviluppare l’economia di Siena e provincia”.

Al primo cittadino risponde il segretario provinciale della Cgil di Siena Fabio Seggiani: “Il capoluogo dovrebbe mettersi come protagonista. E questa è una cosa che non ha fatto e che non sta facendo. Già in campagna elettorale come sindacato avevamo chiesto un assessorato alle attività produttive e allo sviluppo economico. Poteva essere lo strumento che facesse da leva per affrontare questi dossier”.

Seggiani cita tra l’altro gli allarmi lanciati dalla sua organizzazione sul mercato e sulla stabilità del lavoro e sul valore aggiunto. “La classifica -sostiene – è impietosa. E fotografa una situazione che noi attenzioniamo da anni. Credo che sia giunto il tempo di mettere seduti insieme la politica e le forze sociali per cercare soluzioni”.

Per il presidente della Camera di Commercio Massimo Guasconi le criticità legate all’economia sono figlie del momento vissuto nel Paese.

Ecco perché il peso complessivo dell’inflazione sul posizionamento in classifica di Siena era atteso.  “Sapevamo – spiega-  che il dato era in crescita e che avrebbe inciso sui dati economici, anche per quelle imprese più legate all’ambito domestico e non vocate ai mercati internazionali”.

Guasconi sottolinea poi le tante crisi delle aziende e la battuta d’arresto dell’imprenditoria giovanile che si lega, a suo dire, a dinamiche di progettualità comunitaria, con programmi europei che sono in fase di chiusura.

Per il presidente della provincia David Bussagli quanto riportato da Il Sole 24 ore deve portare tutti gli attori operanti nel Senese “ad una riflessione collettiva”. Il segnale, continua, “non deve essere drammatizzato ma compreso nelle sue dinamiche”.

Da qui viene mossa una critica all’Esecutivo “di ricorrere, per la riduzione della spesa, all’ennesima spending review sulle province e sugli enti locali. Così -prosegue- facendo i pesanti tagli andranno a colpire direttamente e nuovamente i servizi ai cittadini”.

Katiuscia Vaselli

Marco Crimi