Qualità della vita per fasce d’età: a Siena anziani depressi e giovani falcidiati dagli affitti. E non siamo una provincia per bambini

Gli anziani che sono sempre più soli e che prendono sempre più antidepressivi, gli affitti che pesano come macigni sulle spalle dei più giovani e la spesa sociale per i più piccoli che è ridotta al lumicino: per Siena gli aspetti più preoccupanti sulla classifica de Il Sole 24 ore sulla qualità della vita 2024  di bambini, over 65 e per chi ha un’età tra 18 e 35 anni,  sono questi.

Non siamo più la provincia dei bambini ed in un anno scendiamo dal primo al nono posto. Miglioriamo invece nelle due altre fasce di età a cui il quotidiano economico ha dedicato un focus in occasione del festival di Trento: saliamo dalla 33esima alla 29esima posizione per quanto riguarda i ragazzi e dal 66esimo al 55posto per i più vecchi.

Dodici i parametri statistici su cui si evolve l’analisi che sono fornite da fonti certificate come Istat, Infocamere, Iqvia, Siae, ministero dell’Interno. Tra i nuovi indicatori anche l’imprenditorialità under 35.

Proprio quest’ultima è una delle voci in cui il nostro voto in pagella è tra i peggiori: siamo 94esimi in Italia, con le aziende gestite dai giovani che sono il 6,3% del totale del territorio, un dato più basso rispetto alla media del Belpaese che è del 7,5%. Poi, come detto, c’è il problema degli affitti: la loro incidenza sul reddito medio è del 31,8% mentre in Italia il dato si staglia al 22,3%. I ragazzi però lavorano visto che la disoccupazione tra i 15 e i 34 anni è al 7,6%, sei punti percentuali in meno rispetto al numero italiano. Ed inoltre siamo terra di matrimoni: se ne celebrano 4,3 ogni mille abitanti, in classifica siamo terzi.

Le voci più soddisfacenti si trovano nell’approfondimento dedicato ai bambini: ci sono 3,7 pediatri ogni mille under 14, siamo i secondi in Italia; i progetti Pnrr dedicati all’infanzia sono leggermente superiori alla media italiana. Il problema è che in provincia non c’è spesa sociale per famiglie e minori: siamo 102esimi con un valore del 0,9, che è drammatico se confrontato a quel 41 che fotografa la situazione del Paese.

Impietosi sono alcuni indicatori per gli anziani. Qui da noi è boom di farmaci consumati contro la depressione: ben 26,9 unità pro capite vendute contro le 19,9 italiane, siamo 97esimi nel ranking. Un parametro che è intrinsecamente legato al dato su chi viene lasciato da solo: il valore è pari a 38,9 contro una media di 37,2, siamo 75esimi.

Da tenere di conto anche il parametro sugli esposti per l’inquinamento acustico: ben 22,7 ogni 100mila abitanti. Tanti però i i posti disponibili nelle Rsa: 28,9 ogni mille abitanti. Ma mancano infermieri: ce ne sono 80,8 ogni 100mila over 15, troppi pochi.