Quando il lavoro è passione: le estetiste del futuro dal Caselli alla professione, attraverso Cna

Estetiste, parrucchieri, tatuatori: lavori da artigiani che richiedono sacrifici e dedizione perché il settore benessere è in continua crescita sul mercato, ma non è facile reperire nuove leve e ancora più difficile è far fronte ogni giorni a un abusivismo dilagante.

Eppure ci sono ragazze che hanno deciso che questo sarà il loro futuro e lo hanno dimostrato, a pochi giorni dall’esame finale, durante un evento organizzato da Cna Siena.

Le ragazze del Caselli sono state infatti le protagoniste di GlamArt 2024, l’iniziativa che celebra le eccellenze locali del settore beauty.

“Fin da quando sono piccola mi piace questo mestiere. Ed infatti maltrattavo mio padre e anche mia madre per fargli i trattamenti – dice scherzando Martina Masiello, studentessa della scuola – .  A mio babbo mettevo lo smalto sulle unghie. A mia mamma legavo i capelli in qualsiasi modo”.

“Il mondo dell’estetica mi ha sempre appassionato e non mi sono mai fermata nel migliorare le mie capacità – afferma Denise Battaglio, anche lei studentessa dell’istituto – . Spero di poter continuare in questo percorso”.

Difficile, dicevamo, reperire manodopera per questi lavori artigiani, ma quando i ragazzi entrano in questa realtà poi non la lasciano più. Esprimere la propria creatività ripaga i sacrifici da fare per riuscire a crearsi una professione.

La Cna punta in questo ambito attraverso un sostegno agli associati e a coloro che lo diventeranno. Un aiuto che si traduce anche in un impegno nella lotta all’abusivismo.

“E’ anche nostra premura tutelare la salute dei cittadini, segnalando alle forze dell’ordine chi effettua questa tipologia di lavoro senza avere nessuna qualifica professionale e senza avere le dovute autorizzazioni dagli enti preposti”, ricordano dalla rappresentanza degli artigiani.

“Tramandare le esperienze al futuro è sempre più complesso- l’amara presa d’atto del presidente della Cna di Siena Massimo Nocci- . Le pmi sono bloccate da una burocrazia sempre più asfissiante”.