La memoria è uno degli elementi più preziosi della nostra esistenza. Ancor di più nel Palio. Senza la memoria non esiste civiltà, ma non tanto quanto passato da glorificare, tutti odiamo la stanca e vuota retorica, quanto come elemento, una miniera da cui trarre ispirazione, esempio. Probabilmente le persone che arricchiscono la nostra più alta memoria sono stati dei geniali anticipatori, dei personaggi anche scomodi perché vedevano più avanti degli altri. Quindi anche osteggiati.
La memoria è un bene prezioso da cui possiamo attingere a piene mani, ma non è mai fine a se stessa. Chi pensa solo al passato, lo vediamo anche nel diffondere il Palio, fa una sola operazione nostalgia che non contestualizza, non insegna e non porta nessun nuovo contributo. È pura archeologia. La necessità è di inserire il passato in un contesto fatto di progetti per il futuro. Dobbiamo comprendere che il mondo cambia ma necessita di interpretare i nuovi problemi anche attraverso passate esperienze. La memoria siamo noi, quello che ci portiamo dentro, senza poi magari nemmeno adoperarlo. È un libro letto e messo sotto il cuscino.
Massimo BIliorsi
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