Da De Nicola a Mattarella, da De Gasperi a Meloni e da Pacelli a Bergoglio, passando dal secondo dopoguerra, dal rapimento di Aldo Moro e dai referendum sull’aborto e sul divorzio per arrivare all’ultimo G7 in Puglia.
Ottant’anni di retroscena nei rapporti tra Vaticano e Repubblica Italiana si svelano in ‘Linea Segreta’, opera del direttore del Tg2 Antonio Preziosi presentata stamani all’Università.
“Esiste una linea invisibile tra le due sponde del Tevere – spiega-. Roma è una città meravigliosa, un unicum in cui, con una passeggiata di 40 minuti, si possono costeggiare tutti i palazzi delle istituzioni romane e, attraversando il Tevere, entrare in un altro Stato. Uno Stato importante, conosciuto in tutto il mondo, con cui il dialogo è inevitabile. Questo Stato, il Vaticano, si trova nel cuore di Roma, la cui capitale è proprio Roma stessa. Tutto il libro ruota attorno a questa vicinanza e alla necessità di un dialogo tra le due sponde del Tevere: da un lato l’Italia, dall’altro il Vaticano”.
Chiesa e Stato hanno avuto numerose storie parallele, che però si sono intrecciate spesso in snodi e passaggi anche drammatici, capaci di delineare una memoria comune
“Non è affatto un libro di metafore, ma piuttosto un’opera ricca di aneddoti e storie poco conosciute, persino inedite, che sottolineano l’urgenza di questo dialogo – continua-. Durante una recente presentazione, ho scoperto che è vera la leggenda metropolitana secondo cui Andreotti poteva vedere dalla sua camera da letto quella del Papa. Abitando in corso Vittorio Emanuele, le sue finestre si affacciavano effettivamente sul palazzo Apostolico. Una leggenda, sì, ma emblematica di questa prossimità, di questo dialogo, di questa linea che io definisco segreta, ma che spesso segreta non è, tra le due sponde del Tevere”.
La presentazione odierna faceva parte del corso di storia dei rapporti fra Stato e Chiesa del dipartimento di Scienze politiche ed internazionali. Tra gli intervenuti anche il rettore Di Pietra e il cardinale Lojudice.
“Il libro ci racconta molte cose: momenti di difficoltà, di dialogo, e il momento in cui termina l’unità politica dei cattolici, un aspetto significativo e cruciale. Questo avviene nel 1995, con la fine della Democrazia Cristiana come unico referente nei rapporti tra politica e Santa Sede, fino alla dispersione in numerosi partiti che hanno tentato, senza successo, di ricostruire quell’unità – dice invece Massimo Bianchi, docente dell’ateneo-. È un libro che affronta questi temi con grande attenzione, rendendolo una lettura davvero meritevole”.
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