Un tuffo nel passato, negli anni più belli del Palio, quelli ancora vivi nella tradizione orale che hanno il sapore della nostra memoria migliore ancora non contaminata dalla ricerca della novità. Perché se una certezza esiste, nell’animo dei senesi, è che il Palio non fa notizia. Il Palio è racconto. Ed è da questa certezza che è partito lo spettacolo del giornalista Maurizio Bianchini “Racconti di Palio”, due serate lo scorso marzo al teatro dei Rinnovati, con il coordinamento di Moviement HD, regia di Barbara Castelli e scenografia di Enrico Ninci.
Due serate che ora diventano un dvd, che verrà presentato questa sera alle 18 nella Sala delle Lupe, alla presenza del giornalista Maurizio Bianchini, del sindaco Bruno Valentini, della regista della rappresentazione teatrale Barbara Castelli, del direttore della rivista “Il Carroccio” Senio Sensi e degli storici tamburini Rio Citernesi (Torre) e Roberto Panti (Istrice) con le chiarine della Fanfara del Palio.
“Il progetto – aveva spiegato Bianchini alla vigili dello spettacolo – nasce dalla personale necessità di tornare un po’ al racconto che per secoli è stato alla base della tradizione paliesca, uscendo dalla nevrotica isteria di immagini e di notizie a tutti i costi che hanno sostituito del tutto la storia orale”. Venticinque racconti che si snodano lungo quarant’anni di storia paliesca fatta di poesia e goliardìa, di emozioni e di fatti al limite dell’inverosimile a volte, episodi che sono entrati a far parte della leggenda pur essendo realtà. Si comincia dal 1954, l’anno dei tre Palii vinti da Gaudenzia e la prima volta della trasmissione Rai della corsa, con la voce di Silvio Gigli, al 1994: questo è l’anno in cui la gestione delle immagini viene assegnata al Consorzio per la Tutela del Palio e che, di fatto, sancisce l’omologazione dei filmati delle Carriere. Un percorso segnato dunque dal rapporto tra la Festa e la comunicazione, raccontato da un giornalista che prima di tutto è un senese e un contradaiolo e che per questo riesce a trasmettere inequivocabilmente emozioni. A supporto dei racconti ci saranno immagini molto suggestive, alcune anche inedite. Ma quanti hanno pensato di assistere ad una sorta di “rivediamoli insieme” o ad una cronaca retroattiva di tutte le carriere, sono rimasti delusi. Nessuna atmosfera di ‘nostalgia’, piuttosto emozione viva e presente, anche quando – per la prima volta – sono entrai in sala i monturati del Comune con le chiarine ed è partita la Fanfara del Palio. O quando due tra i migliori tamburini di sempre – il torraiolo Rio Citernesi e l’istriciaiolo Roberto Panti – hanno suonato il tamburo nel silenzio del teatro.
Le serate, realizzate con il contributo di Banca Cras, hanno avuto il patrocinio del Comune dell’Università per Stranieri. L’incasso è stato devoluto a favore del progetto della Misericordia ‘Adotta una Famiglia’, destinato alle famiglie in difficoltà segnalate dai servizi sociali del Comune.