“Il consiglio comunale di Rapolano Terme, liberamente eletto dai cittadini di una comunità che è stata protagonista dell’Unità d’Italia, della resistenza antifascista, della nascita della Repubblica e della difesa della Costituzione, ha inserito nello statuto comunale l’impegno per costituire gli stati uniti d’europa al fine di esprimere un ideale di integrazione e cooperazione europea. Questo ideale rappresenta per noi un progetto fondamentale per garantire la prosperità, la libertà, la democrazia e la giustizia sociale della nostra comunità”. Inizia così la lettera che il sindaco di Rapolano Terme, Alessandro Starnini, ha inviato, a nome dei consiglieri comunali di maggioranza, al Prefetto di Siena, Matilde Pirrera, in risposta alla richiesta di informazioni ricevuta dalla Prefettura di Siena, per conto del Ministero dell’Interno, per approfondire la modifica dello Statuto Comunale di Rapolano Terme approvata dal consiglio comunale lo scorso 26 febbraio. La lettera indirizzata al Prefetto di Siena è stata approvata a maggioranza nella seduta consiliare dello scorso 31 luglio.
“Non possiamo che percepire la richiesta del Ministero – si legge ancora nella lettera – come un tentativo di controllo e di intimidazione nei confronti di un consiglio comunale che esercita legittimamente le proprie funzioni e che certamente non costituisce una minaccia alla sicurezza dello Stato. Tali richieste rischiano di evocare metodi autoritari appartenenti a periodi storici che speravamo superati”.
“Rifiutiamo categoricamente – continua la lettera – il messaggio implicito che ci invita a ‘stare attenti a ciò che facciamo’. Se così non fosse, aspettiamo una smentita e un netto chiarimento. In ogni caso, ribadiamo il nostro impegno a perseguire le nostre idee attraverso il confronto democratico e invitiamo il Ministro a partecipare a una seduta pubblica del nostro consiglio comunale per discutere apertamente della nostra visione e della natura del rapporto che il Ministero intende intrattenere con i comuni”. “Riteniamo – conclude la lettera – che sia molto più costruttivo per il Ministero dell’Interno supportare i comuni con risorse adeguate e ridurre la burocrazia, piuttosto che richiedere informazioni sulle nostre idee con modalità che appaiono burocratiche e intimidatorie. Sottolineiamo infine che le nostre azioni e decisioni sono pienamente conformi ai principi costituzionali e attendiamo la risposta del Ministro”.