Rcr “è un’azienda fortemente energivora che ha sestuplicato i propri costi industriali in virtù degli aumenti incontrollati dei costi energetici” e le rappresentanze sindacali denunciano così “una situazione che mette a rischio la continuità del lavoro di 300 dipendenti diretti e 200 dell’indotto”.
“Una delle soluzioni -spiegano-sarebbe a portata di mano, come la possibilità di poter usufruire dell’energia prodotta dalla centrale idroelettrica sul fiume Elsa, totalmente pulita e che porterebbe benefici percentualmente significativi al fabbisogno dell’azienda. Potrebbe essere un elemento importante per tutto il territorio, come riconosciuto dalla Regione Toscana che ha approvato il progetto di rimettere in moto la centrale da più di un anno”.
Proseguono le Rsu: “Siamo a conoscenza che appositi test tecnici effettuati nel mese di agosto, cioè nel periodo di maggior siccità, sono stati estremamente positivi e quindi non riusciamo a capire quali siano le motivazioni per opporsi alla realizzazione del progetto. Non vorremmo che ciò fosse dettato da posizioni pregiudiziali, non giustificato da ragioni legate alla fattibilità strutturale o alla sua sostenibilità, mettendo inutilmente a rischio la continuità aziendale e la tenuta occupazionale della Rcr”.
“A tale proposito -concludono-chiederemo agli organi competenti, congiuntamente alle nostre strutture sindacali, un incontro per approfondire la nostra conoscenza del progetto e le sue ricadute”.
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